Comparative impossibili di Motoblog - 1a parte
Normalmente per fare una comparativa si prendono moto simili, magari di marche differenti, ma di solito appartenenti allo stesso segmento di mercato (sport, naked, tourer ecc… solo per fare degli esempi) e se ne delineano pregi e difetti, fino a stilare una classifica che punta ad eleggere “la migliore” del lotto.
Mi risulta però fastidioso vedere che c’è ormai una tendenza diffusa a considerare ogni tipologia di moto adatta “solo” per il suo habitat naturale.
Ad esempio, non capisco perché in tanti vedano l’acquisto di una (super)sportiva da utilizzare in strada come un gesto folle, oppure di una naked da usare anche per qualcosa di più del classico giro della domenica.
Per colpa di questi stereotipi tristemente diffusi, capita poi di incontrarsi al bar e “scannarsi” con gli amici su quale tipologia di moto sia la migliore da acquistare, valutando mille aspetti diversi e concludendo sempre che alla fine si deve scegliere la moto che piace di più.
Da queste considerazioni è nata l’idea di provare alcune moto e raccontarvi che emozioni trasmettono “all’uomo della strada appassionato”, magari principiante, che volesse acquistarle semplicemente perché se ne è innamorato!
Magari per usarla tutti i giorni o solo per le passeggiate del week end, ma costui è indeciso sull’acquisto perché sconsigliato e impaurito dai canoni imposti di cui sopra.
Ecco allora che in un caldissimo sabato estivo abbiamo radunato due Ducati Monster (695 e S2R) , una Mv Brutale e una Yamaha R1, e le abbiamo portate a spasso tra colli, tangenziali e città, per capire quali siano i loro reali limiti di utilizzo.
Ovviamente lungi da me cercare una vincitrice tra queste splendide creature a due ruote!
Semplicemente ero curioso di vedere come si comportavano i vari pacchetti tecnici, affrontando quella che potrebbe essere la più classica situazione di un’uscita tra amici.
Da qui il titolo “le comparative impossibili”.
Vediamo ora brevemente le protagoniste della nostra prova:
L’R1 è una delle regine nella categoria supersport ed è esilarante la facilità con cui in strada ci si trova sempre in zona da ritiro patente, senza nemmeno accorgersene.
Può far paura, ma sa regalare emozioni speciali.
Non è da meno la Brutale, che oltre ad un look da miss aperitivo ha un motore che stupisce e che non ti aspetteresti mai cosi performante.
E’ costosetta, ma sono soldi ben spesi.
Ogni volta che lo si parcheggia arrivano un sacco di occhiate d’ammirazione e di consensi: sto parlando dell’S2R.
Chi dice che i Monster sono tutti uguali probabilmente non ne ha mai provato nemmeno uno.
Chiude la bella compagnia la “piccola” 695 che vi avevamo presentato qualche giorno fa.
La più economica del gruppo, vanta comunque un pacchetto tecnico più che dignitoso e in molte situazioni tiene senza troppa fatica il passo delle colleghe.
Nei prossimi post descriveremo in dettaglio le prove di queste protagoniste.
Per ora chiudo con una considerazione personale:
La cosa bella che accomuna quasi tutte le moto del mondo è la tendenza a smentire i soliti luoghi comuni da bar, non appena si sale in sella.
Il consiglio è di approfittare il più possibile delle prove che i marchi e i concessionari offrono sia in strada che in pista, ma anche di scambiarvi le moto tra amici.
Vedrete che queste esperienze, se pur brevi, vi daranno modo di dare un giudizio più obbiettivo sulle moto e smentire quelli che all’aperitivo si riempiono la bocca di pizzette e banalità.
Domani la prova dedicata all’R1.