Vespe cinesi: arriva il dissequestro

Durante l'ultime edizione dell'EICMA la Guardia di Finanza aveva sequestrato degli scooter cinesi, ma ora arriva il passo indietro.

Di DuccioFumero
Pubblicato il 28 lug 2014
Vespe cinesi: arriva il dissequestro

Un sequestro di copie contraffate cinesi. Non una novità in Italia, dove regolarmente la Guardia di Finanza preleva grandi quantitativi di prodotti falsi, prodotti in Cina e rivenduti in Italia. Il novembre scorso, durante l’EICMA, la GdF aveva sequestrato undici scooter appartenenti a 7 espositori diversi, le cui forme costituivano secondo l’accusa un’imitazione di Vespa.

La Guardia di Finanza aveva proceduto, su denuncia del Gruppo Piaggio, al sequestro dopo aver rilevato che i prodotti violavano il diritto di esclusiva del Gruppo Piaggio costituito dal cosiddetto “marchio tridimensionale” registrato da Piaggio, che protegge la forma distintiva di Vespa. Ed effettivamente, guardando le immagini dei mezzi sequestrati, la somiglianza con la Vespa era evidente.

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Ebbene, nei giorni scorsi – invece – il Tribunale di Varese ha imposto la restituzione di due degli scooter sequestrati, quelli prodotti dal costruttore cinese Wangye Power. Da quel che si legge in una nota pubblicata dallo studio legale che ha seguito il caso per la Wangye Power “Il Tribunale di Varese ha pienamente accolto le tesi difensive di Wangye Power, confermando le rilevanti differenze esistenti e dunque l’assenza di contraffazione del marchio tridimensionale Vespa”.

Insomma, secondo il Tribunale i due modelli dello scooter Eivissa hanno delle evidenti somiglianze con la Vespa, ma “difettano i segni dell’usurpazione del titolo di proprietà industriale”.

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