Stoner "acchiappatutto" per 15 millesimi. Rossi impigliato nella carambola della prima curva.
Eh sì, fortuna (si fa per dire) che siamo all’ultima gara e questo mondiale MotoGP, che purtroppo si è portato via Marco Simoncelli, spegne definitivamente le luci.
Una fagiolata alla prima curva del primo giro falcidia la griglia già sguarnita mettendo subito ko ben quattro piloti. Fortuna che siamo alla fine, soprattutto per Valentino Rossi, uno dei quattro a terra, incolpevole, costretto a leccarsi le ferite, non tanto per una caduta fortunatamente innocua, ma per la stagione disastrosa, la peggiore di una straordinaria carriera. Idem per la Ducati, con entrambi i suoi due piloti ufficiali fuori gioco dopo 10 secondi di corsa.
Ciò detto, invece, la gara si è più volte accesa: prima con la fuga solitaria di Casey Storer, poi con la lotta fra Pedrosa, Dovizioso, Spies, infine con quest’ultimo che, rischiando sul tracciato reso infido dalle spruzzate di pioggia, riagguanta l’australiano che però, proprio nell’ultimo metro guadagna quei … 15 millesimi che gli regalano l’ennesima vittoria stagionale. Merito alla Honda per la bruciante accelerazione, ma merito anche a Stoner per non aver mollato l’osso e per aver impostato da manuale l’ultima curva, a moto praticamente dritta, pronta a scaricare a terra tutta la sua implacabile potenza.
Il “canguro” chiude così nel modo migliore la stagione del suo meritatissimo secondo titolo iridato, Spies rompe la tenaglia delle Honda con un secondo posto e un rush finale di tutto rispetto a dimostrazione della validità del pilota e del suo mezzo, Dovizioso riagguanta il podio e intasca la soddisfazione (e i soldi) della terza posizione in classifica generale a danno del compagno di Marca Dany Pedrosa, solo quinto. Chiudiamo qui.
Con il ringraziamento e gli auguri a Loris Capirossi, oggi nono, alla sua ultima corsa dopo una carriera intensa e ricca di soddisfazioni. Auguri anche all’Ing Filippo Preziosi: che il suo ottimismo nel vedere sempre il bicchiere mezzo pieno si traduca in risultati positivi per la Ducati. Perché il 2012 è la prova d’appello. Dopo di che, se si ripetesse una stagione come questa (Dio non voglia!) scatterebbe inesorabile il “tutti a casa!”.