Intervista a Matteo Flamigni, telemetrista di Valentino Rossi

Motoblog intervista il telemetrista di Valentino Rossi, Matteo Flamigni

Di Gianluca
Pubblicato il 11 nov 2011
Intervista a Matteo Flamigni, telemetrista di Valentino Rossi


Dopo aver intervistato Alex Briggs, Gary Coleman e Brent Stephens meccanici di Valentino Rossi, abbiamo avuto modo di intervistare Matteo Flamigni, telemetrista di Valentino.

Si dice che il telemetrista sia un ruolo fondamentale in MotoGP. Come lo sei diventato?
Io mi stavo laureando in ingegneria elettronica nel 1994/95 e avevo un amico mio compaesano che faceva gare di moto, in quel periodo stava partecipando al mondiale Superbike, e mi chiese se potevo aiutarlo nella gestione di un banale e semplicissimo sistema di acquisizione dati, uno dei primi che uscirono sul mercato, e così ho quasi cominciato per gioco, con lui, e poi da li la cosa è evoluta e mi ritrovo adesso ad essere qui con un top rider.

Che anno era?
Con questo ragazzo che si chiama Gianmaria Liverani, nella fine del 1994.

E’ facile lavorare con un pilota “sensibile” ciclisticamente parlando come Vale?
Sì, nel senso che comunque la mole di dati è enorme e avere un pilota che ti dice in maniera molto precisa in quali curve guardare, nell’immediato, e quindi massimizzare la performance, per non perdere tempo a guardare tutta la mole di dati che si ha a disposizione, è molto importante per migliorare la prestazione e questo aiuta molto per velocizzare la messa a punto nel turno di prove, poi è chiaro che dopo le prove c’è un’analisi più approfondita di tutti i dati, però ecco, questo aiuta molto.

Quindi Vale scende dalla moto e vi dice subito cosa controllare…
Sì, ‘questi problemi, in questa o quella curva..’ e noi procediamo.

Com’è il clima nel box Ducati in un periodo difficile come questo?
Ma si, non ti nascondo che effettivamente si percepisce che manca il risultato però la cosa bella secondo me è vedere che tutti continuiamo davvero a crederci e a lavorare duro perchè sappiamo che ne verremo fuori, dobbiamo venirne fuori, e quindi il fatto che adesso le cose non vadano come ci si aspettava, è comunque uno stimolo molto forte a far si che la situazione migliori. Dobbiamo migliorare!

Dall’esterno si percepisce questa voglia di lavorare per migliorare la situazione…
Si si c’è, lavoriamo sempre credendoci e senza mollare mai.

Che rapporto hai con il web e con i social network? Il più attivo del team è sicuramente Alex Briggs, e tu?
Io ho un approccio curioso per tutto ciò che sono le nuove tecnologie, chiamiamole così, perchè sono così di indole, sono curioso di natura, e quindi anche io mi avvicino a modo mio, a questi social network, facebook, twitter o al web in generale come contenitore di notizie che è il motivo per cui lo uso di più. Non sono un accanito utilizzatore anche perchè avendo una famiglia con due bambine piccole quando sono a casa ovviamente, non ho il tempo che questi social network volente o nolente ti richiedono. Se vuoi seguire ad esempio twitter dovresti stare collegato 24 ore su 24 per sette giorni la settimana e quindi ci vado ogni tanto nei tempi morti, nelle attese tipo la coda in autostrada. Più che altro il mio è un approccio curioso ecco. Non sono un accanito utilizzatore. E’ vero che nell’ultimo mese twitter ha un po’ contagiato tutti noi del box Ducati a partire da Vale, Uccio, Davide Brivio, un pò tutti.

Ha fatto anche risvegliare un po’ di persone tipo Guido Meda che prima era un po’ silente ed ora è ritornato…

Si è vero, ma ti ripeto il mio è più un approccio curioso e non ne abuso perchè comunque continuo a preferire i rapporti più reali, umani.

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