Intervista con Lorenzo Savadori: una vita da pilota

Lorenzo Savadori ci racconta la sua vita da pilota e il suo impegno con la 1199

Di L. Lallai
Pubblicato il 7 dic 2011
Intervista con Lorenzo Savadori: una vita da pilota


Lorenzo Savadori è un giovanissimo pilota (annata 1993) e un amico di Motoblog, una mosca bianca nel circus dei piloti professionisti, soprattutto per aver fatto un salto di carriera inusuale, passando dalla 125 alla Superstock 1000. Dopo un anno di apprendistato con la Kawasaki del team Lorenzini by Leoni si prepara a debuttare sulla Ducati 1199 del team Italia Barni Racing. Tante aspettative attorno al team e al pilota, che assieme porteranno al debutto la nuova arma di Borgo Panigale.

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui non solo sulla nuova stagione – che ancora è piena di punti interrogativi – ma anche sulla sua vita, o meglio, sulla vita del pilota raccontata da chi si sveglia ogni giorno con la consapevolezza di essere un pilota mondiale che può puntare al titolo. E proprio da qui partiremo con la nostra analisi. Qual’è la giornata tipica del pilota? si sveglia e…?

“Io la mattina mi sveglio e… gioco alla Playstation! (ride) No dai, diciamo che quando non sono in periodo di gare seguo la preparazione, e la mattina dopo una bella colazione vado subito in palestra, ci rimango circa 2 ore, ma il programma non è così rigido e il pomeriggio posso alternare giorni in cui mi alleno con la moto da cross o motard, e altri che dedico agli amici o alla morosa. Non seguo altre attività, sto cercando di mettere in piedi dei corsi in pista, ma per ora faccio solo il pilota”

Lorenzo Savadori
Lorenzo Savadori
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Lorenzo Savadori
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Lorenzo Savadori
Lorenzo Savadori
Lorenzo Savadori

E durante la stagione? “Quando il campionato è iniziato gli allenamenti non sono così duri, e c’è l’impegno in pista quasi ogni weekend che tiene in forma e migliora sempre l’esperienza. Diciamo che il grosso del lavoro, quello più faticoso, lo si fa d’inverno. Questo vale anche per l’alimentazione con una dieta che non è così rigorosa nel periodo di gare, ci si limita a non esagerare, mentre d’inverno assieme alla preparazione fisica c’è una dieta più controllata e precisa.”

Ma c’è qualcuno che ti segue nella tua preparazione? “Si certo, ho un nutrizionista che mi monitora dal punto di vista dell’alimentazione, e un preparatore atletico che alla fine è anche un motivatore. Fino all’anno scorso lavorava con me Yuri Naldini che è anche il preparatore di Dovizioso. Lui mi seguiva spesso anche in pista, quello attuale invece non viene con me alle gare ma facciamo comunque un’ottimo lavoro tutto l’anno”

E fuori dalla palestra, come ti alleni sulla moto? “Cross o motard, anche se preferirei allenarmi in pista con la mia moto, ma in Italia non c’è ancora la mentalità che c’è in Spagna. Lo scorso anno Marc Marquez ha fatto 35 giorni di test prima del campionato, qui da noi penso che non sia mai stata fatta una cosa del genere. Comunque a parte questo, ogni turno di allenamento lo divido in tre parti, un primo turno piano per adattarmi alla pista e controllare che tutto sia a posto, poi faccio due o tre turni da 20 minuti impegnandomi. Di media faccio 2 ore effettive in pista alla settimana”

Hai citato la Spagna e la loro cultura motociclistica, perchè noi in Italia siamo così indietro, a partire dal nostro campionato nazionale? “Quest’anno sono un pilota della Federazione, e sto seguendo le cose da più vicino. Principalmente in Italia la cultura popolare della moto non è come la loro, il CEV per esempio va in diretta nell’emittente statale principale, non come noi che ce l’abbiamo su Sportitalia. In Spagna le moto sono seguite quasi a livello del calcio, vedrai che in Italia quando si ritirerà Valentino Rossi, Mediaset non rinnoverà nemmeno i diritti. Basta vedere gli ascolti che fecero quando Rossi era infortunato nel 2010, il problema principale è che qui gira tutto intorno a Valentino.”

Cambiando argomento, la tua prossima stagione è già pianificata al 100%? “Correrò con il Team Italia Barni, con la 1199, che non ho ancora avuto modo di provare e penso salirò in sella abbastanza tardi, per ora i primi test sono previsti per febbraio! Ho parlato con Petrucci e mi sono fatto raccontare della moto, mi ha detto che inizialmente, come posizione di guida, sembra di stare sulla 1199, ma una volta in pista cambia tutto. Dopo pochi turni ha girato sui tempi della 1198, quindi speriamo che vada forte almeno quanto la moto che ha vinto il mondiale.

Ci sono molti dubbi su questa moto visto i risultati del monoscocca in MotoGP, ti fa un po’ paura questa ciclistica? “Beh dai paura no, ti fa pensare… ma preferisco non pensarci. Va bene che la MotoGP è anche un’altra cosa, e seppure con la stessa architettura è un telaio molto diverso, quindi non voglio pensare male prima di provarla. E poi abbiamo i tempi, sono convinto che è vero che ha girato in 1’53 netti al Mugello. Io penso positivo, la prima cosa che ho chiesto all’ing. Ducati è ‘ma questo telaio qui siamo sicuri che va bene’ e mi ha rassicurato subito. Certo tecnicamente è inarrivabile, ha il controllo del freno motore anche di serie quindi ce l’avremo nella stock, e non è poco”

Quindi sei pronto per scendere in pista… “Guarda non vedo l’ora, a me sto periodo mette tristezza. Poi il clima, l’inverno in generale mi fa schifo e ho bisogno di iniziare. A Febbraio cominciamo i test a Vallelunga con la moto nuova e sto contando i giorni” Non ci rimane che fargli un grosso in bocca al lupo, mentre a voi riproponiamo a questo link e a questo, i test off-road Husqvarna che Lorenzo ha fatto per noi.

Lorenzo Savadori
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