Autovelox: illegittimi nei Comuni senza incidenti

Il tasso d'incidentalità, e non la volontà di fare cassa, deve motivare l'installazione di sistemi di controllo della velocità.

Di DuccioFumero
Pubblicato il 22 set 2014
Autovelox: illegittimi nei Comuni senza incidenti

[img src=”https://media.motoblog.it/d/ddb/autovelox-illegittimi.jpg” alt=”autovelox illegittimi” height=”350″ title=”autovelox illegittimi” class=”alignnone size-full wp-image-343196″]

Gli autovelox servono a limitare la pericolosità di strade con un alto tasso d’incidentalità e non possono venir installati senza logica, solo per fare fare cassa ai Comuni. Ad affermarlo è il Consiglio di Stato che ha dichiarato legittimo il decreto di un prefetto che aveva ordinato la rimozione di una postazione autovelox in base al basso tasso d’incidentalità.

Il Consiglio di Stato con la sentenza 4321/14 ha, infatti, dichiarato che il Tar non può accogliere il ricorso di un Comune di fronte alla decisione del prefetto di eliminare l’autovelox, un ricorso basato su motivazioni prettamente economiche e non di sicurezza stradale. Almeno per quanto riguarda i tratti extraurbani, dove è – appunto – il prefetto a dover indicare se si deve o meno procedere al rilevamento elettronico della velocità.

Il casus belli era nato dopo che il Tar del Molise aveva accolto il ricorso del Comune dopo che il prefetto aveva fatto eliminare una postazione autovelox. La posizione del Comune, appoggiata dal Tar, si basava sull’impossibilità di arrestare la marcia dei veicoli nel tratto di competenza del Comune, che con le sanzioni amministrative aiuta il bilancio. Una posizione, però, ribaltata dal Consiglio di Stato, che ha ribadito come il criterio primario indicato dalle norme che regolano il posizionamento degli apparecchi elettronici di rilevazione della velocità sia che essi servano come forte deterrente per gli automobilisti in zone pericolose.

Insomma, posizionare degli autovelox su tratti stradali sicuri, nei quali il tasso d’incidentalità è minimo, solo per fare cassa non può essere un motivo valido e, anzi, i prefetti dovrebbero rivedere totalmente le scelte effettuate sino a oggi, eliminando il prima possibile quelle postazioni che non hanno una giustificazione legata alla sicurezza stradale altra se non quella di colpire decine di automobilisti per far guadagnare soldi ai Comuni.

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