A cena con Michel Fabrizio
Serata fantastica, quella passata con Michel Fabrizio ed i ragazzi del suo mitico Fan Club. Tra una pizza ed un boccale di birra siamo riusciti a scambiare due chiacchere sul mondo delle due ruote con quello che viene riconosciuto da molti come uno dei migliori piloti italiani in circolazione.
D: Ciao Michel. Come va con la riabilitazione alla spalla, ci vorrà molto per rivederti in pista al 100%?
R: Va meglio, a Brno ci sarò anche se per recuperare in pieno ci vorrà almeno un mese. Nel frattempo continuo a lavorare e a sottopormi alle sedute di fisioterapia.
D: Come ti sei trovato a lavorare con il team di Fausto Gresini? Sei riuscito a scambiare pareri, impressioni anche con Marco Melandri?
R: Considero il team Gresini come uno dei migliori al mondo. Mi sono trovato benissimo, anche se causa la cattiva sorte ho potuto provare solo un giorno. Anche loro sono rimasti molto soddisfatti dei miei risultati e del mio approccio alla moto e al lavoro di squadra. Con Marco ho parlato poco. Era molto dipiaciuto per il mio infortunio ed è stato molto carino a sincerarsi delle mie condizioni fisiche.
D: A distanza di due anni dalla tua ultima apparizione in MotoGP che differenze hai riscontrato tra la WCM, l’Aprilia del 2004 e la RC 211 V 2006?
R: Le differenze sono abissali. Con la WCM c’era una carenza cronica di cavalli, era una moto lunga e poco maneggevole. L’Aprilia andava meglio. Aveva una strana gestione della potenza. Solo agli alti regimi spingeva molto, ma nel complesso non era affatto male, con un pò di tempo in più a disposizione avrei potuto ottenere ottimi risultati. La RC 211 V è su un altro pianeta: le moto di oggi sono molto più piccole, leggere e potenti rispetto a quelle di allora.
D: Ci sarà occasione di rivederti l’anno prossimo nella classe regina?
R: Per adesso penso solo alla SBK. Per il futuro c’è tempo, cerchiamo di concludere la stagione in bellezza, poi si vedrà.
D: Che rapporto hai con Pierfrancesco Chili?
R: Ottimo direi. L’anno scorso sarei dovuto restare in Supersport e passare al team ufficiale Ten Kate, ma poi ho incontrato Frankie Chili: sono bastate poche parole per convincermi a fare il salto di categoria. Lui mi consiglia sempre su tutto e mi è vicino quando ne ho bisogno. Più che un compagno di squadra è un vero amico.
D: Una curiosità. A quale pilota ti ispiri, chi è stato il tuo idolo in gioventù?
R: Ho sempre ammirato Doohan, un vero fuoriclasse. Dopo il suo ritiro ho cominciato a tifare per Biaggi. Non si diventa campioni del mondo quattro anni consecutivamente per caso.
Ringraziamo Michel per l’intervista concessaci. Il tempo passa ma lui resta simpatico e disponibile come sempre.
Un ringraziamento particolare va a Carlo per la consueta, impeccabile organizzazione, a tutto lo staff di michelfabrizio.net ed al papà di Michel.