Crisi MotoGP: CRT, "colpo di spugna" per cancellare le moto-prototipi e il WSBK?

Analisi sulla crisi del Campionato Mondiale MotoGP causato dalla nascita della categoria CRT

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 29 dic 2011
Crisi MotoGP: CRT,


La notizia che nel 2012 il Team Gresini affiderà a Michele Pirro una CRT con motore della Honda CBR1000RR è un altro tassello per capire, se ce ne fosse ancora bisogno, dove va il motomondiale targato Dorna. Poco importa se quel propulsore sarà dello stesso tipo utilizzato dal Team Ten Kate nel mondiale SBK 2012 o se sarà “pompato”. Fatto sta che si toglie ogni dubbio sul futuro della classe regina del motociclismo proiettando nel contempo nubi oscure sul futuro del mondiale SBK.

Finisce l’era della MotoGP (o Moto Uno) aperta solo a moto-prototipi e si apre una nuova era sulle corse mondiali di velocità. In tempi non sospetti su Motoblog avevamo criticato la strategia Dorna tutta “show e business” lanciando l’allarme sulla crisi economica incombente e sulle conseguenze anche nel motociclismo. La Dorna (con il silenzio-assenso della FIM) ha proseguito per la sua strada, spremendo il limone fino all’ultima goccia, continuando a spendere e a spandere (e a incassare denaro) alimentando un castello di cartapesta che non sta più in piedi, a cominciare da una griglia di partenza mai così ridotta dal 1949.

Così si cerca di correre ai ripari: dopo l’abbuffata (inutile e dispendiosa) di iper tecnologia si salta il fosso aprendo ai propulsori derivati dalla serie. Ovvio che si recide la ragione stessa della classe regina del motomondiale basata sulle moto-prototipi. La griglia si infoltirà ma è evidente che ci saranno due corse in una, con una validità tecnica e uno spettacolo, a dir poco, paradossali. Tutto qui? No.

La strada imboccata avrà presto altre conseguenze. Nella MotoGP (o Moto uno) due le possibilità. La prima: restano in pista anche (poche) moto ufficiali con moto-prototipi per non snaturare totalmente l’identità del motomondiale in una convivenza ibrida con le Crt. La seconda: scompaiono le moto ufficiali prototipo lasciando il campo libero alle derivate, se pur “raffinatissime”, quali le attuali SBK con qualcosina in più.

A quel punto l’attuale Mondiale Superbike diventa inutile e sarà eliminato: il mondiale delle derivate di serie potrebbe prendere il posto delle attuali Supersport e Superstock 1000. Fantasie invernali? Basta aspettare.

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