MotoGP Motegi, Dovizioso e Rossi, due cicloni! I due italiani dettano legge nelle qualifiche del GP del Giappone

Il temutissimo nuovo ciclone è arrivato sul suolo giapponese abbattendosi su Motegi, ma ha cambiato nome: da Vongfong a … Do-vi-zi-o-so!

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 11 ott 2014
MotoGP Motegi, Dovizioso e Rossi, due cicloni! I due italiani dettano legge nelle qualifiche del GP del Giappone

Nella logica del “melius abundare quam deficire”, sul circuito del Sol Levante di cicloni ne sono piombati due: all’italiano Andrea Dovizioso ufficiale Ducati (pole record con uno strabiliante 1’44.502!) si è aggiunto sul finale di queste qualifiche da infarto anche Valentino Rossi (1’44.557), staccato di meno di un amen, vale a dire 55 millesimi.

Due a zero per l’Italia, addirittura con il poleman Dovizioso (ultima sua pole nel 2010 e qui già in gran forma davanti a tutti fin dalle libere di venerdì) in sella alla Rossa di Borgo Panigale che, proprio sul circuito della Honda, ha (finalmente!) lanciato il suo inconfondibile acuto, conquistando la prima posizione dopo Valencia 2010.

Bene? Benissimo! Perché i due italiani hanno (anche) il passo che lascia presagire una corsa d’attacco. In questo caso, ci riferiamo in particolare a Valentino Rossi, super impegnato alla ricerca domani del “colpaccio”, uno dei capolavori storici non impossibili per il nove volte campione del mondo che – cronometro alla mano – dimostra di aver dimenticato la brutta botta subita ad Aragon.

Chiude la prima fila un rinfrancato Pedrosa (1’44.755), scivolato proprio nel finale, capace (qui Dani ha vinto ben 4 volte) stavolta di mettersi dietro il suo compagno di squadra iridato in cerca del titolo-bis Marquez (1’44.775 gap +0.273), impelagato fin qui in varie vicissitudini, compreso la caduta di ieri e oggi il cambio moto ad inizio prove, per sopravvenuti (misteriosi?) rumori strani alla sua Honda.

Marquez ce l’aveva messa tutta, già record nelle Fp3 (1’44.940 stracciando la pole di Lorenzo 2012 1’44.969) e con un passo da paura sempre sull’145 basso basso. Il giovane talentuoso spagnolo non nasconde comunque di voler puntare all’obiettivo del suo secondo titolo MotoGP, proprio domani, nella tana del (suo) leone, la Honda, pronta alla gran festa.

Seconda fila completata da Lorenzo (1’44.784 gap +0.282), guardingo ma mai domo, e da Iannone (1’44.854 gap +0.352), stavolta “domato” da Dovi, a dimostrazione che la Ducati – pur con l’aiutino stranoto di regolamenti favorevoli – ha fatto importanti passi avanti.

Terza fila con Espargaro P (+0.365), Crutchlow e Bradl (+0.503), con i primi nove piloti dentro il mezzo secondo di scarto e con Smith nella top ten, poco oltre di un soffio: +0.542.

E domani? Se il vero, temutissimo Mr Vongfong, gira alla larga, sarà una corsa da non perdere. Altrimenti c’è il rischio, addirittura, di un forfait, perché da queste parti i tifoni mettono paura e portano disastri. Tocchiamo ferro.

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