Guy Martin: "Non c'è niente di eroico o sovrumano riguardo l'Isola di Man"
Il fuoriclasse britannico del Road Racing prova a minimizzare l'aura di misticismo che circonda le gare di Manx: "E' come un videogioco."
Guy Martin, sicuramente uno dei piloti più conosciuti nell’ambito delle corse su strada, ha recentemente concesso un’intervista all’emittente britannica nella quale ha espresso alcune interessante considerazioni sul mondo del Road Racing. Lo scanzonato 32enne del Lincolnshire, da anni riconosciuto come uno dei talenti più puri della disciplina, ha raccolto diverse importanti vittorie in carriera, ma – come tutti gli appassionati del genere sanno bene – non ha ancora centrato la tanto bramata ed inseguita prima vittoria in carriera al Tourist Trophy dell’Isola di Man, l’evento ‘principe‘ delle corse stradali.
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per essere a completa disposizione di tutti in qualsiasi momento, io guido le moto perché mi piace. Non sono ingrato per le attenzioni che ricevo, è solo che non mi trovo a mio agio e quindi cerco di evitare quelle situazioni per quanto mi è possibile. Quando arrivo al box, tutti mi vogliono per qualche motivo e questo mi crea delle difficoltà, ma adesso penso di aver trovato un equilibrio.”