Special: Dirt-RAD by Radical

Finora si erano cimentati sempre con le Ducati, ma questa volta gli amici della Radical ci hanno fatto una gradita sorpresa, presentando la Dirt-RAD.

Di Nico Condorelli
Pubblicato il 7 feb 2012
Special: Dirt-RAD by Radical


Prima o poi doveva succedere. Gli amici della radical di Madrid, Pepo Rosell e Reyes Ramon, per una volta hanno accantonato l’amore per il Desmo di Borgo Panigale e si sono invece cimentati con un mono giapponese anni ’80. Il risultato? Lo vedete qui in foto, si chiama Dirt-Rad. La sigla, opportunamente modificata, ci fa subito capire come questa volta non si tratta di una Ducati, essendo la base di partenza una off-road nipponica, la Yamaha XT 600 del 1989.

Il telaio originale è sta to tagliato e poi collegata alle forcelle di una FZR600, mentre il motore è stato ricostruito con nuove teste e adesso ruggisce grazie a raccordi Wolfman e terminali Spark GP megaphone. I cerchi da 18″ calzano dei pneumatici Pirelli Scorpion, abbinate a un impianto frennante che deriva da una Ducati S4RS. Anche il serbatoio è di una vecchia Ducati 250 del 1970, mentre la sella è di una Pursang Bultaco.

I parafanghi sono fatti a mano: alluminio all’anteriore e carbonio al posteriore. Completano il quadro la componentistica Rizoma e il faro Puch da minimoto. Divertente, agile e leggera, la Dirt-RAD è molto più di un semplice progetto: verrà infatti presentata dalla Radical alla 2a edizione del concorso “Metamorfosis Masiva“, competizione di stile aperta alle sole motocliclette monocilidriche (niente scooter, please), il tutto all’insegna del puro minimalismo: “menos es màs”!

Dirt-RAD by Radical
Dirt-RAD by Radical
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Dirt-RAD by Radical
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Dirt-RAD by Radical

via | Radical Ducati

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