MotoGP: Colin Edwards, "Le CRT sono sfruttabili al 65%, elettronica non all'altezza"

Colin Edwards parla delle aspettative e dei progressi della CRT Suter BMW

Di L. Lallai
Pubblicato il 26 gen 2012
MotoGP: Colin Edwards,


Colin Edwards è il primo pilota che ha creduto nel progetto CRT, accettando il contratto con il team Forward Racing ancora prima che si sapesse qualcosa di concreto sulle prestazioni di queste moto. La Suter BMW che porterà in pista il texano è quella con più ore di sviluppo alle spalle, un grande vantaggio rispetto alle concorrenti che – nella maggior parte dei casi – ancora non sono scese in pista, ma questo prototipo ha dei limiti non trascurabili come dice lo stesso Colin:

“La moto ha un grande potenziale, ma purtroppo siamo limitati, possiamo sfruttarne solo il 65% perché l’elettronica non è minimamente paragonabile a ciò a cui sono abituato. Riguardo ad aspetti come il rilascio dell’acceleratore e il controllo della trazione, siamo ancora in alto mare. Non ho mai lavorato con il sistema Bosch o Magneti Marelli prima d’ora, ma c’erano un paio dei loro ragazzi al test di Jerez che prendevano appunti, e da quello che so hanno soddisfatto tutte le mie richieste per i prossimi test malesi”.

Difficile anche per lui intuire quale sarà il ritmo che queste moto riescono a sostenere, e quali migliori tempi potranno fare in qualifica: “Se siamo limitati dall’elettronica o da qualche altro aspetto, allora è proprio lì che dovremo concentrare il nostro lavoro. Io andrò là fuori con l’intenzione di spingere la moto fino al limite, e poi vedremo cosa succederà. Se devo dire un numero, sarei davvero soddisfatto con un tempo sui 2:03 o 2:02. Ci riusciremo? Non ci resta che aspettare e vedere”.

“In un mondo perfetto, se avessi a disposizione una moto con 250CV sulla quale è stata fatta ogni sorta di modifica da me ordinata, si, allora credo che le CRT potrebbero sorprendere tutti una volta entrate in azione su particolari circuiti. L’unica domanda ora è: riusciremo ad apportare tutti i cambiamenti che vorremo? Finché potremo crescere in termini di sviluppo e spingere la moto fino al limite, allora potremo lottare. Arrivati a quel punto, si, credo le CRT sorprenderanno molte persone su certe piste”, quest’ultima considerazione sembra più utopistica, e dubitiamo che i motori 1000 derivati dalla serie riescano a raggiungere livelli di potenza ed efficenza simili a quelli delle MotoGP Ufficiali.

A Colin piacerebbe essere competitivo, ma sul limitare la potenza e i giri motore alle MotoGP per ridurre un po’ il gap rispetto alle CRT sembra molto confuso, come dopotutto gli addetti ai lavori che ancora non sanno cosa aspettarsi dalle Claiming Rule Team: “se penso sia ingiusto limitare le ufficiali? Non so dare una risposta. Abbiamo bisogno di gare più combattute ed emozionanti in MotoGP, e come rendere questo realtà rimane il problema principale”.

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