Legge di Stabilità: il governo colpisce le due ruote

L'accusa arriva da Confindustria ANCMA, che evidenzia come il disegno di legge penalizzi i motociclisti e non produca reali benefici finanziari allo Stato.

Di DuccioFumero
Pubblicato il 17 nov 2014
Legge di Stabilità: il governo colpisce le due ruote

Niente stanziamenti per i veicoli a basse emissioni e tassa di proprietà ai motoveicoli storici. Sono questi i due punti della Legge di Stabilità che Confindustria ANCMA contesta, proponendo – invece – un emendamento che va incontro ai motociclisti e alle casse dello Stato.

Il disegno di legge, nella versione approvata dal Consiglio dei Ministri lo scorso 15 ottobre, infatti cancella gli stanziamenti varati dal Governo Monti per incentivare l’acquisto di veicoli a basse emissioni, tra i quali i motoveicoli elettrici ed ibridi. “Il settore non chiede incentivi a pioggia e aiuti, ma penalizzare i veicoli a basso impatto ambientale è un segnale negativo ed incoerente, proprio nel momento in cui la mobilità sostenibile viene indicata come una delle grandi sfide della società da quelle stesse Istituzioni che ora sembrano esprimere dubbi sulla validità di questa tesi, contraddicendo peraltro quanto precedentemente stabilito” dichiara Corrado Capelli, Presidente di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori).

La Legge di Stabilità prevede anche l’applicazione della tassa di proprietà ai motocicli storici, con un’età compresa tra i venti e i trent’anni. Gli introiti attesi per lo Stato sarebbero quantificabili in circa venti milioni di euro, corrispondenti allo 0,05% del valore dell’intera manovra finanziaria. A questo occorre aggiungere che l’aumentato gettito sarà eroso dal numero di proprietari che decideranno di demolire il proprio mezzo e, conseguentemente, dagli effetti negativi sull’indotto: filiera della riparazione/manutenzione e turismo. Questa misura, insomma, sembra voler colpire, senza particolari benefici sul piano finanziario, un patrimonio della cultura nazionale e un pezzo della nostra storia.

In alternativa a queste misure penalizzanti per i motociclisti, Confindustria ANCMA avanza al Governo e al Parlamento una richiesta che avrebbe effetti positivi sui milioni di motociclisti che percorrono le strade italiane ogni giorno: sostenere gli emendamenti presentati alla legge di stabilità, che propongono una detrazione fiscale del 50% sul prezzo d’acquisto di protezioni motociclistiche, in particolare paraschiena e airbag. A fronte di una riduzione del gettito per lo Stato di circa 450 mila euro, la pubblica amministrazione risparmierebbe 1,5 milioni di euro di costi sanitari (soccorso stradale, accesso al P.S., costi di ricovero). Ne trarrebbero vantaggio anche le aziende italiane di abbigliamento protettivo che rappresentano un’eccellenza della manifattura europea e mondiale, anche grazie agli importanti investimenti in ricerca e innovazione tecnologica, vero valore aggiunto della produzione nazionale.

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