Special: Ducati 750 Sport Scrambler Speedtractor
Il fenomeno scrambler sembra essere ormai “universalmente globalizzato”, tanto si è diffusa in tutto il pianeta questa tipologia di customizzazione che strizza l’occhio alle moto in voga negli anni Sessanta e Settanta con una moderata attitudine all’off road. Facile è realizzare uno scrambler sulla base di un’agile monocilindrica e altrettanto facile sembrerebbe farlo su una base Ducati, visti anche gli ultimi sviluppi dell’azienda bolognese su questa strada poco asfaltata e molto evocativa.
Sembrerebbe appunto… ma non quando la Ducati in questione è una bicilindrica 750 Sport del 1988, l’erede della 750 F1 e l’antenata della SuperSport. Una moto decisamente poco adatta a mettere le ruote fuori dall’asfalto e indossare l’abito di una scrambler, ma non certo per i giapponesi di Speedtractor.
Spogliata di tutto, lasciando intoccato solo il bicilindrico a L da 748 cc raffreddato ad aria e il telaio, e con in mano solo i disegni del loro progetto, i customizer nipponici hanno messo in risalto la linea essenziale della Ducati. Il telaietto posteriore è stato rifatto con tubi al cromo molibdeno saldati a TIG.
Un tocco di modernità è la luce posteriore a LED incastonata al suo interno. La sella è singola, con rivestimento tuck and roll, ma non manca un utile portapacchi, anch’esso ricavato dal telaietto artigianale. Singolare l’impianto di illuminazione, con un doppio faro verticale all’avantreno, con quello superiore tipo antinebbia giallo.
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L’impianto di scarico è un due in uno che segue idealmente le linee del telaio a vista. L’attitudine al fuoristrada light è messa in risalto da un manubrio crossistico e da pedane riposizionate più avanti di 15 cm e più in basso di 5, oltre che da sospensioni WP a maggiore escursione, che rialzano l’assetto generale delle moto.
La ciclistica utilizza due cerchi Akront a 36 raggi da 17”, una misura più moderna rispetto ai 16 pollici più in voga negli anni Ottanta e Novanta, con pneumatici granturistici Bridgestone Battlax BT-45 e doppio disco anteriore Brembo con tubi in treccia metallica, mentre al retrotreno l’impianto è una combinazione artigianale di più componenti.
La moto tra l’altro è in vendita, a 1.645.000 yen, una cifra pari a circa 11.200 euro. C’è anche disponibile un secondo step di elaborazione, che comprende carburatori FCR e filtri K&N, parafanghi in alluminio, riposizionamento della batteria sotto al serbatoio e del radiatore olio all’interno del telaio.
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