Motovelocità tricolore: il CIV c’è. Migliorare si può …

La F.M.I. ha recentemente diffuso il calendario della ufficiale 2015 del CIV (Campionato Italiano Velocità) e della Coppa Italia. Il nostro approfondimento.

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 27 nov 2014
Motovelocità tricolore: il CIV c’è. Migliorare si può …

Il calendario ufficiale presentato dalla FMI per il CIV (e per la Coppa Italia) 2015 non è un fatto burocratico o di ordinaria amministrazione ma un tassello importante sullo stato di salute delle principali corse di velocità in Italia.

Abbiamo già pubblicato le date dei singoli appuntamenti e non ci torniamo. Diciamo invece che per la prossima stagione non si è fatto sfoggio di… “fantasia” confermando, di fatto, il (valido) format di quest’anno, con due corse nello stesso week end (gara uno il sabato e gara due la domenica) da disputare su cinque circuiti (Misano, Vallelunga, Mugello, Imola, Mugello), quindi campionato per Superbike, Moto3, SS 600, Pre Moto3 (piloti da 13 a 15 anni) e Sport Production su dieci round con l’antipasto della tre giorni di test ufficiali il 27-28-29 marzo all’autodromo di Misano.

Torneremo nel lungo inverno ad analizzare il CIV, qui affrontiamo solo l’aspetto del calendario di un campionato che resta fondamentale per la realtà e per lo sviluppo delle corse di moto in Italia.

Si può certo dire che il CIV non è il CEV disquisendo sul minor livello qualitativo (rispetto all’organizzazione? All’immagine? ai Team? alle moto? ai piloti?) del campionato italiano rispetto a quello spagnolo ma non si può non dare a Cesare quel che è di Cesare e non riconoscere che il CIV è oggi una realtà importante anche a livello internazionale, in forte crescita sotto ogni aspetto, fucina insostituibile per i nostri nuovi campioni.

Si può fare meglio e di più, soprattutto per promuovere e aiutare i piloti, ma con l’aria che tira nel morso di una crisi economica che picchia duro anche nel settore, la linea di “resistenza” ha fin qui retto il colpo, con un campionato all’insegna del realismo, stando con i piedi per terra, migliorando via via gli aspetti organizzativi, la partecipazione di Team e piloti, l’immagine e la comunicazione.

Negli anni d’oro 50-60-70 il Campionato italiano godeva di una massiccia presenza di pubblico sui circuiti e una copertura media notevole (ma solo sui giornali) con tappe che iniziavano il 19 marzo a Modena, proseguivano sui circuiti cittadini e non a Riccione, Rimini, Cesenatico, Cervia Milano Marittima, Imola, Pesaro, Monza, Vallelunga, San Remo Ospedaletti e nei primi anni in molte altre città. Per non parlare dei tanti circuiti cittadini teatro del campionato velocità juniores 125-175-250 e side. La Mototemporada emiliano-romagnola (allargata geograficamente) era un tour pre-mondiale e, comunque, oltre ai piloti big del mondiale (stranieri e italiani), contava sulla forte presenza di Case Made in Italy quali MV Agusta, Benelli, Morini, Bianchi, Aermacchi, Mondial, Ducati, Villa, MotoBi, Paton, Linto, (prima anche Moto Guzzi e Gilera e poi Morbidelli, Minarelli, MBA, Aprilia): una presenza che garantiva qualità tecnico-agonistica e show anche se – come abbiamo più volte scritto su Motoblog – non era tutto oro quel che luccicava. Altri tempi!

Oggi questo passa il convento. Suggerimenti non richiesti? Per esempio, perché il CIV non fa tappa su circuiti quali Varano, Modena (nuovo), Magione e soprattutto non sbarca sotto Roma, al sud, totalmente fuori dal grande giro? Perché non si fa una … “pazzia” (sperimentale) organizzando una gara extra su un circuito cittadino, ovviamente salvaguardando le attuali misure di sicurezza? E’ solo un sasso lanciato nello stagno ma potrebbe essere utile per smuovere le acque, per aprire una riflessione e un confronto aperto a tutti.

Ultima considerazione (per ora): sulla comunicazione la FMI ha fatto un salto di qualità complessivo riducendo lo scarto fra CIV e appassionati (e non solo), soprattutto grazie al coinvolgimento e al ruolo delle televisioni, sia per le dirette delle gare, sia per programmi extra, come il Motorhome Rai. E’ questa la strada da proseguire con sempre maggior determinazione e qualità. Torneremo anche su questi aspetti.

Qui si vuole solo riaprire il dibattito sul CIV, da qualificare e migliorare ancora, ma basandosi su quello che c’è. E non è poco.

Ultime notizie