MotoGP: Casey Stoner uomo da battere. Ultima chiamata per Rossi-Ducati
Approfondimento sulla tre giorni di Test MotoGP di Sepang. Casey Stoner di dimostra ancora una volta il pilota da battere. Indietro Valentino Rossi con la Ducati
Adesso, dopo i test “tribolati” di Sepang, non resta che aspettare le ultime prove del 23-24 marzo a Jerez, quindi l’8 aprile l’avvio stagionale di Losail. Oltre alla pioggia, anche stavolta a Sepang, il protagonista resta in assoluto Casey Stoner. L’australiano non abbatte il muro dei due minuti (ma stavolta la pista è più lenta per tutti) ma con la 1000 sembra ancor di più (si può dire?) a proprio agio, come se la nuova RC213V fosse un vestito tagliato su misura per lui.
Tutti i piloti in pista e relativi staff tecnici sono impegnati per risolvere problemi di trazione e grip, riduzione del chattering, e per capire meglio il da farsi di fronte al nodo consumo carburante e a quello delle gomme, ma alla fin fine il più veloce resta il “canguro”. Vista l’aria che tira non ci vuole molto a capire che Stoner-Honda è il super binomio da battere: obiettivo non facile, né per Pedrosa, comunque anche oggi alle spalle dell’australiano, né per i pur validissimi piloti Yamaha (le moto della Casa di Iwata sono cresciute, ma … non basta) Lorenzo, sempre fortissimo, Spies attesissimo con le 1000, tanto meno per i ducatisti Rossi (decimo tempo, gap di un secondo) e Hayden, ultimi fra le MotoGP davanti alle CRT.
Un plauso al nostro Dovizioso, a tre decimi da Stoner, in crescita, dopo i primi test farlocchi per la spalla rotta nel cross il 6 gennaio. Chiamando le cose per nome, la parola giusta per la Ducati è una sola: delusione. Barberà gira davanti ai piloti ufficiali della Casa di Borgo Panigale (sesto tempo a 7 decimi e mezzo da Stoner) ed è difficile dare a questo dato una motivazione positiva per le prestazioni di Rossi e Hayden. Nessuno, tanto meno l’italiano e l’americano, sono in vacanza a Sepang.
A volersi “inventare” l’ottimismo, ci si può consolare nel … “passo avanti” di Valentino rispetto al primo test di Sepang: dal gap di 1”.2 al gap di 1”077 di oggi. Tutto qui. Intendiamoci, Rossi ce l’ha messa tutta, girando e tirando senza “distrazioni”. Chi dice che la Ducati non era a Sepang per fare il tempo, racconta balle. I fatti, allo stato attuale, sono la fotocopia della passata stagione. A scanso di equivoci, a nostro modesto parere, il problema non sta nel manico di Valentino. I nodi sono altrove. Il che, evidentemente, rende tutto maledettamente più complicato.