Valentino Rossi: quattro ruote o due, è lui lo ... “show”

Qualsiasi sia la gara a cui partecipa, Valentino Rossi catalizza sempre l'attenzione del pubblico e sopratutto dei media....

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 1 dic 2014
Valentino Rossi: quattro ruote o due, è lui lo ... “show”

Il secondo posto di ieri nel Monza Rally-show dietro a un asso consacrato del settore quale Robert Kubica (in coppia con Alessandra Benedetti) nulla toglie e nulla dà al nove volte iridato di motociclismo Valentino Rossi (navigatore Carlo Cassina), già trionfatore delle edizioni 2006, 2007, 2013.

Senza nulla togliere alla validità di questa classica gara nella magnifica cornice del grande impianto brianzolo è evidente che si tratta di una passerella di chiusura stagionale pro-spettacolo che piace e diverte sia il pubblico presente che i protagonisti, specie gli… sponsor.

Altro discorso è quello relativo alla “qualità” tecnico-agonistica di questa (e di altre simili manifestazioni-show), davvero poco significativa se paragonata a cosa è il vero rally e a cosa sono in generale le corse “vere” sia sulle quattro che sulle due ruote. Tant’è.

Allora, si dirà, perché ne parlate? Beh, Motoblog lo ha fatto in questi giorni per dovere di cronaca e perché quando il rombo del motore chiama, Motoblog risponde, specie quando in pista c’è gente di grande blasone e di gran manico.

Tutto qui? No, perché comunque anche da questo week end di gare-show emerge la lezione che riguarda … Valentino Rossi. Piaccia o no, perché Rossi è Rossi e “pesa” nell’attenzione degli aficionados motoristici e “pesa” nel sentimento collettivo di sportivi e non, e quindi di Rossi (anche) noi parliamo pure in questa occasione. Ma non solo, lo ripetiamo, per una esigenza oggettiva legata al personaggio cui i media non possono sfuggire, ma per dimostrare, soprattutto ai più giovani, lo “stile del campione”, il carattere, la volontà di preparazione, la voglia di vincere – oltre che la stoffa – di Valentino anche quando … “gioca” su quattro ruote anziché due.

Non è vero, anche qui, che sono tutti uguali. Ovvio che a uno come Vale, anche in occasioni come questa di Monza, non si fa mancare niente, dalla straordinaria e bellissima Ford Fiesta WRC, al co-pilota, al Team, allo staff tecnico e mediatico, al munifico Sponsor: tutto sempre al top. Ma poi, il nove volte campione del Mondo ci mette del suo, con una preparazione tecnico-agonistica-psicologica e fisica ad hoc (non è né scontato né facile) dove come sempre non lascia nulla di intentato, dove come sempre l’obiettivo è quello di divertirsi, far divertire, centrare la vittoria, il podio quando va male.

In questo senso Valentino Rossi è “istruttivo” anche sul piano pedagogico, perché pur giocando sempre, in effetti non gioca mai, lasciando il segno. Quel segno indelebile che sono le orme di un grande campione. Anche di simpatia.

Chi scrive queste note, da oltre 15 anni segue le vicende di Rossi pilota, non lesinando critiche anche forti (e non sempre giuste e azzeccate ..), per cui non possiamo certo essere annoverati fra i “lecchini” del Dottore. Altra cosa è prendere atto del valore e dell’impegno (con i risultati relativi) di un campione così, cui sempre è doveroso togliersi il cappello.

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