MotoGP, Melandri: "Non ho ancora la giusta fiducia nella nuova Aprilia"
Il campione ravennate, pilota ufficiale del nuovo team Aprilia Gresini Racing, non nasconde problemi di affiatamento con il nuovo prototipo di Noale per la MotoGP 2015.
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Con la tradizionale ‘tre-giorni‘ di test post-gara di Valencia ed il successivo test di Jerez de La Frontera, Marco Melandri ha formalmente iniziato la seconda avventura in carriera in MotoGP in qualità di pilota ufficiale del nuovo team ufficiale Aprilia, ma le prime indicazioni fornite dalla pista non sarebbero state esattamente entusiasmanti per gli uomini di Noale. Dopo otto stagioni in MotoGP tra il 2003 e il 2010 (con tanto di titolo platonico di vice-iridato nel 2005), il ravennate è poi emigrato nel Mondiale Superbike dove ha corso con buoni risultati negli ultimi quattro anni, ma il dover affrontare ora il percorso inverso ha portato alla luce alcune difficoltà iniziali (comunque del tutto comprensibili).
L’arma principale del nuovo prototipo Aprilia dovrebbe essere il suo nuovo motore con distribuzione a valvole pneumatiche, ma proprio il propulsore sembrerebbe al momento il ‘punto debole‘ della moto, anche se si tratta di prevedibili problemi di ‘svezzamento‘ che necessitano di un inevitabile lavoro di sviluppo in pista. A tal proposito, lo stesso ‘Macho‘ Melandri ha rilasciato alcune dichiarazioni piuttosto interessanti al britannico MCN:
“Ho fatto solo dieci giri con il nuovo motore, poi è subentrato qualche problema. Siamo quindi tornati in pista con un motore standard, ma in realtà ho faticato molto lo stesso. Non mi sento sicuro sulla moto come lo ero in Superbike e dobbiamo capire il perché. Da un punto di vista telaistico la moto è diversa dalla Superbike, ma anche i cerchi e molte altre cose sono diversi. Ad ogni modo, c’è qualcosa che mi impedisce di avere la giusta fiducia.”
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Anche se si tratta della fase iniziale del lavoro di sviluppo – con il team Aprilia Gresini Racing che ha già più volte sottolineato come questa la prossima stagione sarà in pratica un lungo anno di test – iniziano quindi ad affiorare i primi problemi di approccio tra Melandri ed il prototipo veneto, che non riguardano solo l’imberbe propulsore ma anche l’impostazione della ciclistica. Lo stesso Melandri ha infatti spiegato:
“L’ingresso curva di solito è uno dei miei punti di forza, dove sono veloce, ma ora mi sento così rigido sulla moto… mi manca la fiducia. Avevamo alcune idee da provare nel nostro ultimo giorno [di test a Jerez], ma purtroppo era bagnato. Per me è stato comunque un bene fare alcuni giri sul bagnato perché ho potuto constatare di avere gli stessi problemi che avevo riscontrato in condizioni di asciutto. Normalmente sul bagnato sono sempre andato abbastanza bene, ma in questo caso avevo una brutta sensazione. Penso che abbiamo iniziato a capire quello che non funziona per il mio stile di guida. Di sicuro abbiamo un sacco di lavoro da fare, ma questo lo sapevamo anche prima”.
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