In Gran Bretagna una petizione per vietare le proteste contro il rumore dei circuiti
Enorme consenso oltre Manica per l'iniziativa di un biker inglese, che punta a far passare un semplice principio: "La pista era qui prima di te..."
Grande responso in Gran Bretagna per una petizione on-line lanciata da tale Darron Coster, un biker del Lancashire che si propone di prevenire e quindi evitare le denunce per inquinamento acustico contro i circuiti da parte di coloro che vivono nelle loro vicinanze.
La petizione, in parole povere, prevede l’introduzione di un ‘divieto di reclamo‘ per questioni legate ai livelli di rumore da parte di chi acquista o affitta una proprietà vicino a un impianto dedicato agli sport motoristici, ed è diventata virale sin dalla sua apparizione sull’apposito sito web del governo britannico lo scorso giovedì.
Dopo soli quattro giorni, la petizione aveva infatti già superato i 10.000 firmatari, e dopo una settimana ha già superato quota 18.000. Se dovesse raggiungere il traguardo delle 100.000 firme entro Marzo 2015 (un risultato che appare quanto mai raggiungibile alla luce della sua partenza ‘a razzo’), il Governo di Sua Maestà la prenderà in considerazione per il dibattito in Parlamento.
L’iniziativa del buon Mr.Coster – a cui va il nostro plauso – non nasce da un capriccio estemporaneo, è la conseguenza di una serie di problemi che vari circuiti del Regno Unito hanno dovuto affrontare negli ultimi anni per questioni di questo genere, per lo più generati da denunce avanzate da chi vive nelle vicinanze. Tra le sanzioni ‘più gettonate’ c’è stata quella dell’imposizione di un limite al numero di giorni di ‘rumorosità’ consentiti ad ogni impianto, che ha finanziariamente messo in ginocchio tracciati storici quali Mallory Park ed il Croft Circuit. Questo il contenuto della petizione:
“Ci sono numerosi casi di persone che, consapevolmente, si trasferiscono in prossimità di impianti dedicati agli sport motoristici solo per provare a fargli revocare le licenze, o farli chiudere completamente, in seguito alle loro proteste per il livello di rumore.”
“Quando tutti gli impianti cominciano a scomparire, si tratta di una pratica estremamente dannosa per il patrimonio motoristico del Regno Unito. Gli sport motoristici e l’industria meccanica ed ingegneristica ad essi associata rappresentano un’eccellenza dell’export britannico, seconda a nessuno nel mondo dei motori.”
“Alla luce di ciò, chiunque voglia comprare o affittare un immobile entro una determinata distanza da un impianto dedicato agli sport motoristici dovrebbe essere tenuto a leggere e sottoscrivere un impegno vincolante con il quale rinuncia al suo diritto di lamentarsi per il rumore provocato dall’impianto vicino. Se non vogliono essere disturbati da un qualcosa che era già parte integrante della comunità molto prima del loro arrivo, in primo luogo non dovrebbero neppure trasferirsi in tale zona.”