Moto3, “Mondialino” fotocopia CEV: “svista” o burla?

Il FIM CEV Repsol Moto3 Junior World Championship si articolerà su 8 gare, 7 nella penisola iberica e una in Francia. Nessuna Italia, Olanda, Germania. Come mai?

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 5 dic 2014
Moto3, “Mondialino” fotocopia CEV: “svista” o burla?

Si viene a sapere che c’è la FIM Europa e che il suo presidente Wolfang Srb è “soddisfatto” perché nel 2015 ci sarà il “FIM CEV Repsol Moto3 Junior World Championship”, cioè il vecchio campionato spagnolo con le insegne riverniciate e con un nome nuovo.

Torniamo su questa vicenda perché emblematica di come vanno le cose nel piccolo/grande mondo del motociclismo Made in Dorna, di come la FIM e le federazioni motociclistiche nazionali brillino per la loro assenza e per la loro sudditanza ai voleri della Dorna, già “padrone” del Motomondiale (MotoGP, Moto2 e Moto3) e del mondiale SBK, nonché del CEV spagnolo.

Per la verità c’era attesa e soddisfazione per trasformare il CEV in un vero campionato internazionale, un vero e proprio mondiale juniores per la sempre più importante classe Moto3 250 GP, fucina e trampolino di lancio per nuovi campioni, con gare da disputarsi sui circuiti europei, oltre che in quelli iberici, più la (confermata) tappa francese di Le Mans.

Il calendario 2015 non lascia invece speranze: 8 gare in programma a Portimao, Le Mans, Catalunya, Aragon, Albacete, Navarra, Jerez, Valencia. Tutto qui? E le annunciate tappe in Italia, Austria, Olanda, Germania?

Che mondiale Junior è questo, se non la riproposizione di un campionato nazionale, con la ciliegina (già assaggiata) di Le Mans? Con tutto il rispetto per la qualità del CEV, il prossimo Junior World Championship Moto3 pare solo un luccichino per le allodole, indossando impropriamente una giubba che non gli compete, tutta lustrini ma priva di vere stellette conquistate sul campo.

Quali sono i motivi (economici? Organizzativi?) dell’assenza dei round in altre nazioni europee, non è dato (fin qui) sapere. Eppure, ad esempio, l’Italia per prima può vantare – oltre a fior di circuiti e a fior di organizzatori – piloti, team e Case di prim’ordine, ben contenti di poter correre sotto il vessillo “iridato junior” anche a casa propria. Ciò vale anche per altre realtà europee. Senza ripercorrere i soliti “amarcord”, negli anni ’80 (senza Dorna) si disputava un Campionato di velocità europeo coi fiocchi, in molti circuiti di varie nazioni, con tanti piloti e campioni, a cominciare da quelli italiani.

Ricordando l’aforismo andreottiano “A pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”, non si può non prendere atto che Dorna intenda tenere tutto per sé, con tutta la giostra che deve ruotare attorno a un’unica stella, quella spagnola. In modo tale da far crescere ancora la già grassa gallina d’oro del motociclismo spagnolo, con piloti, team, sponsor dominatori del motociclismo internazionale.

E’ il business, bellezza! E la Dorna non fa altro che coltivare i propri interessi. Bene, si fa per dire. E noi ripetiamo la domanda: la FIM e le federazioni nazionali (FMI per prima) non hanno niente da dire?

E i nostri media, oltre pubblicare in modo burocratico il calendario 2015, non si degnano neppure di un commento preferendo i soliti bla bla da bar sulle solite bolle di sapone. Questo passa il convento.

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