MotoGP, Petrucci: "Nel 2015, per la prima volta, avrò tutto ciò che serve per far bene"
Il talento ternano, passato a Pramac Ducati dopo le stagioni difficili con IodaRacing, si prepara al 2015 con grandi aspettative: "Andare a punti in tutte le gare è un buon obiettivo..."
Dopo tre anni difficili nel team IodaRacing, Danilo Petrucci si appresta ad affrontare la stagione 2015 sotto le insegne del team Pramac Racing, squadra satellite Ducati che finalmente metterà a disposizione del pilota ternano un vero e proprio prototipo MotoGP. Nelle stagioni con Ioda, il ‘Petrux‘ ha infatti sempre guidato moto CRT (la ART ‘Open‘ quest’anno) accusando inevitabilmente un certo dislivello prestazionale con i mezzi più performanti, ma questo duro apprendistato ha sicuramente indurito sua la tempra.
La prima uscita con la Ducati nel test di Valencia ha fornito delle indicazioni già piuttosto incoraggianti sulle sue potenzialità in sella alla Desmosedici – con il settimo posto finale a poco meno di 7 decimi dal best lap di Marc Marquez – e per questo sono già in molti ad aspettarsi grandi cose dal pilota umbro nella prossima stagione.
In una recentissima intervista rilasciata al britannico Crash.net, il 24enne umbro ha fatto il punto della situazione alla vigilia della lunga pausa invernale, soffermandosi sulle difficoltà delle sue prime stagioni nella classe regina del Motomondiale e sulle aspettative per il prossimo anno. Tanto per cominciare, Danilo Petrucci ha espresso il suo rammarico per una stagione 2014 particolarmente problematica in sella alla ART:
“Penso che il 2014 sia stata la mia peggior stagione da quando corro in MotoGP, perché il primo anno ero sulla moto più lenta nella storia della Premier Class. Quest’anno, all’inizio, sembrava poter esser il mio anno migliore perché avrei guidato un’Aprilia – e tutto il team era contento di questa decisione – ma in inverno ci sono stati molti problemi con la mia squadra. Ci siamo persi i due test di Sepang e Aprilia ha cambiato telaio ed elettronica, passando a quella Magneti Marelli per la classe ‘Open’. Senza test, con un nuovo telaio e un nuovo software abbiamo cercato di fare il possibile, soprattutto all’inizio dell’anno, ma la situazione era molto difficile.”
“Nel 2014 il livello è stato molto alto e le ‘vecchie CRT’ come Avintia o Aprilia sono state molto lente. Sono stato il migliore tra le CRT e spesso mi sono trovato molto vicino alle Honda ‘Produzione’, a volte anche davanti, come a Valencia ed Aragon. Questa situazione difficile però mi ha permesso di farmi notare da Pramac Racing, che ora mi ha dato questa possibilità con una moto molto buona.”
“E’ stata dura nel 2014 perché lo sponsor non ha rinnovato l’accordo con Giampiero [Sacchi, boss del team IodaRacing] e così, a Febbraio, non avevamo uno sponsor per questa stagione. Aprilia aveva avuto qualche ritardo nell’assemblaggio della moto e abbiamo mancato i test, dove si ha il tempo e la calma giusta per fare tutti i collaudi. […] Abbiamo sempre cercato nuove soluzioni ed il team mi è sempre stato molto vicino, conoscevano la situazione: mi hanno sempre messo nelle condizioni migliori per correre, ma quando non hai niente da migliorare o da sviluppare è dura.”
“L’anno prossimo avrò tutto il necessario per fare del mio meglio: la moto è al livello più alto del suo sviluppo. La GP14.1 è abbastanza simile alla GP14.2 [con cui hanno corso Dovizioso e Iannone a fine stagione], mentre la GP15 sarà pronta [per il team ufficiale] per il secondo test di Sepang. Credo che, almeno in principio, la GP14 sia la soluzione migliore per me: ho anche tutti i dati della passata stagione e ci saranno molti piloti con cui confrontarsi. Negli ultimi tre anni invece ero l’unico pilota Ioda, Suter ed Aprilia, l’unico pilota in griglia con quella moto.”
Petrucci in realtà avrebbe voluto continuare il suo rapporto di collaborazione con Aprilia, ingolosito dal prospetto di diventare pilota ‘ufficiale‘ di Noale in vista del ritorno del costruttore veneto in forma ufficiale in MotoGP, ma i continui tentennamenti di Aprilia sull’argomento lo avrebbero eventualmente spinto a guardare altrove:
“Io volevo continuare con Aprilia, con una moto ufficiale. Ci sarebbe stato tempo per migliorare in attesa della nuova moto per il 2016, ma dopo questo anno così difficile le nostre sensazioni non erano poi così buone. Aprilia non aveva fatto richieste, e quindi ho cominciato a guardarmi in giro. Ad Indianapolis, alcune squadre sono venute a parlarmi, inclusa Pramac Racing. Ho parlato per la prima volta con Francesco Guidotti quel venerdì sera.”
“Durante la stagione ci sono state molte voci: io avevo anche iniziato a pensare a un’altra soluzione, come ad esempio andare nel Mondiale Superbike con una buona moto per rimanere al vertice, e poi tornare in MotoGP nella stagione successiva. Quando è arrivato il momento di scegliere, Francesco Guidotti mi ha dato la possibilità di correre con Pramac Racing: per me la soluzione migliore era quella di continuare in MotoGP, perché la moto è molto buona e perché sarà importante essere qui per il 2016, quando ci saranno molti cambiamenti.”
“Nel 2011 sono stato sviluppatore Ducati per la Panigale Superbike. Sono sempre stato molto vicino a loro. Nel mio primo anno in MotoGP avevo provato la moto di Valentino dopo la gara del Mugello, e per me fu come un sogno. Pensai che un giorno mi sarebbe piaciuto correre con quella moto. Anche nel 2013 eravamo vicini ad un accordo per il Mondiale Superbike, come pilota ufficiale, ma poi Giampiero Sacchi mi ha fatto un’offerta come pilota factory Aprilia per il 2014. La realtà però era diversa: non eravamo Aprilia factory, eravamo Aprilia stock!”
Come detto, la prima uscita uscita di Petrucci in sella alla Ducati nella ‘tre-giorni‘ di Valencia è stata sicuramente positiva, sia dal punto di vista cronometrico che da quello dell’affiatamento con il team. L’italiano si è detto soddisfatto di quanto fatto vedere finora con la nuova moto, ma questo non gli ha certo impedito di individuare le aree in cui ci sarà bisogno di migliorare:
“Spesso mi sono ritrovato a sei decimi da Marquez dopo solo il primo settore, ritrovarsi invece a sei decimi da lui dopo un intero giro è stato fantastico! E siamo solo all’inizio. Il tempo sul giro è stato molto buono, ma io non sono stato troppo contento perché il passo con la gomma dura non era granché. Era difficile andare più veloce, al livello dei piloti factory, quindi dovremo lavorare sulla configurazione gara, ma il tempo sul giro è stato davvero buono.”
“La moto è molto buona per le qualifiche, un po’ meno per la gara. Con il mio capo meccanico Daniele Romagnoli – che ha lavorato molti anni con Lorenzo, Valentino e, negli ultimi anni, con Crutchlow – abbiamo lavorato su gomme e configurazione-gara. Solo alla fine del terzo giorno abbiamo iniziato ad uscire con la gomma morbida. L’esperienza che ho fatto con la gomma dura ha pagato in termini di crono finale, che con la morbida mi è venuto abbastanza facilmente. Chiudere in settima posizione, non così lontano da piloti come Smith e Rossi che spesso mi rifilavano due o tre secondi al giro, è stato grande.”
Petrucci non ha voluto fissare per sé degli obiettivi veri e propri per la prossima stagione – almeno per il momento – ma sembra comunque aver individuato quello che potrebbe considerarsi quasi come un ‘obiettivo minimo‘:
Fare punti in tutte le gare. Ce l’avevo quasi fatta nel 2013, ed è un buon obiettivo per il 2015. Magari chiudendo qualche volta nella top ten. Ma non volglio fissare obiettivi. Ovviamente, finire a meno di un secondo da Marquez nei test è stata una buona cosa. Adesso ho tutto per dare il massimo: il team è fantastico, e anche la moto. Io non mi pongo obiettivi per me stesso, già fare del tuo meglio è un buon obiettivo. In tre anni non ho mai avuto la possibilità di fare del mio meglio, nel 2015 invece, per la prima volta, non mi mancherà niente.”
Interrogato sull’eventualità di arrivare a disporre a sua volta della Desmosedici GP15 entro la fine dell’anno, il talento ternano ha confermato che questa possibilità non sarebbe al momento nei piani, anche perché la nuova moto firmata da Gigi Dall’Igna non è ancora pronta, e non lo sarà – apparentemente – fino al secondo test invernale di Sepang di fine Febbraio:
“Non credo. Ducati sta ancora lavorando molto duramente sulla GP15. Forse sapete già che i piloti ufficiali parteciperanno al primo test di Sepang con la GP14.2: non ci sono le moto in questo momento, e neppure le parti di ricambio. Al momento, il piano è fare tutto il campionato con la GP14.1. In Ducati sono concentrati nella realizzazione della nuova moto, non nella costruzione di nuove parti per la GP14.2. Forse, durante la stagione, la situazione cambierà, ma per me fare tutta una stagione sulla GP14.1 non è un problema.”
Nell’attesa di tornare in pista nel nuovo anno a Sepang per assolvere ai suoi impegni professionali, Petrucci si è concesso una simpatica divagazione ‘a quattro ruote‘ al MotorShow di Bologna, al volante di un mostruoso bolide Nascar (che comunque non ha potuto esprimere il suo pieno potenziale sul tortuoso tracciato della manifestazione). Questo, per chiudere in bellezza, il video della sua esibizione: