Bollo per le moto sotto i 30 anni: adesso è ufficiale

Bollo moto obbligatorio anche per le moto sopra i 20 anni: la Legge di Stabilità del Governo Renzi cambia le regole per la tassa di proprietà.

Di Adriano Bestetti
Pubblicato il 24 dic 2014
Bollo per le moto sotto i 30 anni: adesso è ufficiale

Bollo moto 2015L’indiscrezione circolava già da qualche tempo, ma ora – purtroppo – è diventata una notizia ufficiale: a partire dal 2015, tutti i veicoli che non hanno raggiunto i 30 anni dall’immatricolazione, motocicli inclusi, dovranno pagare la tassa di proprietà, ovvero il ‘bollo‘. Il testo è contenuto nella Legge di Stabilità recentemente approvata dal Parlamento italiano dopo un lungo iter che ha visto la bocciatura dei tanti emendamenti presentati per l’abolizione dell’articolo.

Dal 2001 al 2014, le moto che erano arrivate a 20 anni comprese nell’elenco FMI erano soggette al pagamento di una tassa di circolazione forfetaria di circa 11 euro circa, ma dal 2015 questa agevolazione riguarderà soltanto le moto che hanno raggiunto i 30 anni.

Da questa modifica, il Governo Renzi punta a ricavare circa 78 milioni di Euro, ma secondo quanto segnalato dalla Federazione Motociclistica Italiana (FMI) questa previsione non sarebbe affatto realistica. Federmoto ritiene anzi che le conseguenze di tale decisione saranno particolarmente deleterie per il modo delle due ruote, con molti pezzi che rappresentano la nostra storia industriale che saranno rottamati o venduti all’estero, con contraccolpi anche per il mondo del restauro. Inoltre, coloro che in questi 14 anni hanno ritenuto di fare un investimento acquistando mezzi storici e conservandoli proprio in nome di questa agevolazione, non potranno che sentirsi beffati dallo Stato: chi ne ha la possibilità economica sarà in grado di versare le tasse richieste, ma la maggioranza sarà invece costretta a disfarsene.

Rimane comunque da vedere come si regoleranno le singole regioni di fronte a questa modifica: la tassa, infatti, è di carattere ‘regionale‘, e molte amministrazioni in passato hanno emanato proprie leggi in materia, anche discostandosi da quanto previsto dallo Stato centrale.

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