Triumph Bonneville T100 "Speedster" by Spirit Of The Seventies
L'eterna Bonneville resta una delle moto preferite dei customizzatori, ma non è necessario stravolgerle per ritrovarsi davanti a un capolavoro.
Triumph Bonneville Special – Che la Triumph Bonneville sia una delle moto preferite dai customizzatori di mezzo mondo non lo scopriamo certo noi, e non è difficile comprendere il perché di tanta popolarità alla luce di una storia che ha visto il modello attraversare oltre cinque decadi, mantenendosi sempre fedele alla sua impostazione originale e al bicilindrico parallelo.
Sono state in pratica tre le generazioni della ‘Bonnie‘: la prima, iconica, in produzione dal 1959 al 1983, e la seconda, dal 1985 al 1988, furono opera della ‘vecchia‘ Triumph Engineering di Meriden; la terza, nata nel 2001 dalla ‘nuova‘ Triumph Motorcycles di Hinckley, è arrivata fino ai nostri giorni e continua tuttora a registrare un buon successo di vendite a livello globale.
Triumph Bonneville T100 “Speedster” by Spirit of the Seventies
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A dimostrazione della immutata vitalità del modello, Triumph ha recentemente lanciato l’ennesima serie di edizioni speciali dello stesso (nel dettaglio, la T214 Special Edition, la Newchurch Special Edition e la Spirit Special Edition), ma abbondano come detto anche le specials derivate dal modello, realizzate in ogni parte del mondo (come la Bonneville SE by Maccomotors, la minacciosa T12.2 Evo ‘racing‘ della veneta Free Spirits, la Inlander di Deus Ex Machina, la T100 di Roland Sands o anche la Brazilian Bonneville del calciatore David Beckham, tanto per citarne qualcuna delle più recenti).
Triumph Bonneville T100 “Speedster” by Spirit of the Seventies
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Anche la britannica Spirit Of The Seventies, prolifico customizer del Kent guidato da Tim Rogers e Kev Taggart, ha una evidente predilezione per l’iconica Bonneville – se non altro per motivi patriottici – e una delle sue sue più recenti reinterpretazioni è questa elegante ‘Speedster‘, realizzata sulla base di una T100 2013.
Sono stati rimpiazzati fari, frecce, parafanghi, sella (con telaietto naturalmente accorciato), cerchi (da 17″, con gomme Pirelli Diablo) e scarico, realizzato ‘in casa‘ dalla stessa SOTS. La strumentazione è stata arretrata e il manubrio leggermente ribassato. Completano il quadro la forcella della Ikon, gli ammortizzatori posteriori Fox Podium e vari componenti Renthal, tra cui figurano anche catena e corona. E a giudicare dalle immagini, questa T100 Speedster ci sembra decisamente ben curata fino all’ultimo dettaglio.