SBK Australia 2015, Tom Sykes su Gara-1: "Van der Mark non mi ha lasciato spazio"
Superbike 2015 - L'ex-iridato della WSBK sprona la Kawasaki in vista del primo round dell'anno: "Dobbiamo ancora decidere la nostra direzione in vista della gara..."
Nel primo round del Mondiale Superbike 2015, svoltosi oggi a Phillip Island, l’ex-iridato Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) ha badato soprattutto a difendersi. Sin dal test di inizio settimana sul medesimo circuito, il britannico non aveva fatto certo mistero del suo scarso feeling con la spettacolare pista australiana, e durante il weekend di gara la fortuna non lo ha aiutato.
Costretto a partire dall’ottava casella della griglia dopo la Superpole ‘mutilata‘ di ieri, Sykes era in quarta posizione in Gara-1 quando è stato infilato con decisione alla Curva-1, intitolata a Mick Doohan, da Michael van der Mark (Pata Honda World Superbike), una manovra che lo ha costretto ad uscire dai limiti della pista chiudendo poi sesto. In Gara-2 Sykes non si è invece fatto scappare la quarta piazza, chiudendo a oltre cinque secondi dal trio di connazionali che ha dominato il weekend: il compagno Jonathan Rea, Chaz Davies (Aruba Ducati SBK) e Leon Haslam (Aprilia Red Devils).
SBK Australia 2015 – Gallery Gare
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Questi piazzamenti hanno fruttato a Sykes 23 punti, abbastanza per il 4° posto nella classifica piloti a 22 punti dal duo di testa Rea-Haslam. Considerate le premesse della vigilia, nel dopo-gara il 29enne di Huddersfield ha comunque fatto ‘buon viso a cattivo gioco‘:
“In Gara-1 non mi è stato lasciato spazio per entrare nella prima curva e sono dovuto andare largo. E’ una di quelle cose, lui [van der Mark] avrebbe potuto facilmente lasciarmi un po’ di spazio, ma non lo ha fatto. Questo ha cambiato la prospettiva della mia gara, ma abbiamo comunque conquistato dei punti buoni per la classifica. In Gara-2 abbiamo apportato alcune modifiche al set up della moto e, all’inizio della corsa, sono riuscito a restare con i primi, ma purtroppo non avevo un grande feeling con l’anteriore. Non ero del tutto capace di mettere la moto dove volevo, abbiamo sofferto un po’ in percorrenza e in uscita-curva. Jonathan ha fatto un grande lavoro per Kawasaki, e questa è una buona cosa. Ora lasciamo Phillip Island con molte più informazioni: spero potremo sfruttarle per essere più forti nelle prossime gare”.
Test Superbike, Tom Sykes: “Phillip Island non è la ‘mia’ pista”
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Tom Sykes non è eccessivamente brillato nell’ultimo test pre-stagionale di Phllip Island, ma si è dichiarato comunque cautamente ottimista in vista del round d’apertura del Mondiale SBK 2015 di questo weekend. Nel Day-2 del test australiano, l’inglese ha chiuso con il quarto tempo a poco circa due decimi dal best lap firmato Alex Lowes (Crescent Suzuki) e dal nuovo compagno di squadra Jonathan Rea, incappando anche in una caduta senza gravi conseguenze dal punto di vista fisico.
A fine test, l’ex-iridato del Kawasaki Racing Team non ha fatto mistero della sua mancanza di feeling con il circuito, ma si è detto comunque convinto di poter ben figurare nelle prime due gare della stagione di questa domenica.
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“In generale, sono relativamente soddisfatto: alla fine abbiamo fatto dei buoni tempi con le gomme usate. Adesso abbiamo ancora un po’ da pensare per decidere la nostra direzione definitiva per il weekend di gara. Non è una brutta situazione in cui trovarsi, anche se ho oggi ho fatto un incidente molto strano: in ingresso all’ultima curva mi sembrava tutto ok, ma poi ho perso abbastanza repentinamente il posteriore. Ho provato a correggere, e quando l’ho fatto ha reagito buttandomi per aria con un high-side.”
“I ragazzi hanno lavorato molto bene e sono stati in grado di farmi uscire con la seconda moto, con un diverso set-up, così abbiamo potuto raccogliere maggiori informazioni. Phillip Island non è la ‘mia’ pista, in modo di essere così veloce sulla distanza di gara è promettente. Ringraziamo i ragazzi e Kawasaki per avermi dato quello che mi serve. La Ninja ZX-10R sta lavorando bene e se lo fa quello che io voglio che allora possiamo avere un buon weekend di gara.”
Test Superbike, Tom Sykes dopo il Day-1: “Giornata produttiva”
Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) può ritenersi soddisfatto della prima giornata di Test Superbike che si sono svolti oggi sulla pista di Phillip Island. Il britannico, autore del 4° tempo in 1’31.753, ha lavorato sulla distanza di gara in sella alla sua Kawasaki ZX-10R.
Nonostante i cambi al regolamento tecnico entrati in vigore per questa edizione del campionato, i tempi sul giro non si sono discostati molto dai medesimi di un anno fa. La bandiera rossa esposta nella seconda parte del turno pomeridiano non ha consentito a tutti i piloti di utilizzare gli ultimi dieci minuti per migliorare le proprie prestazioni. Soddisfatto del lavoro svolto nel Day-1:
“È stata una giornata produttiva ed abbiamo lavorato nella direzione giusta. Abbiamo fatto segnare dei tempi accettabili ed abbiamo lavorato su alcuni parametri della Ninja ZX-10R, per toglierci qualche punto di domanda prima del weekend di gara. Al momento siamo abbastanza felici e rilassati. È abbastanza ventoso e questo ovviamente ha un impatto sulla maneggevolezza della moto, ma è sempre così a Phillip Island. Questo ci ha dato qualcosa da considerare per il fine settimana, ma siamo tutti sulla stessa barca. Per quanto riguarda i tempi sul giro posso dirmi felice. Abbiamo usato poche gomme, per concentrarci sulla messa a punto e continuare il programma dei test invernali.”
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Sykes: “Ho parlato più con Rea in 2 giorni che con Baz in 2 anni”
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SBK 2015 – Che tra Tom Sykes e Loris Baz non scorresse buon sangue non era certo un mistero per nessuno nel paddock del Mondiale Superbike. Il forte pilota inglese e il giovane talento transalpino, compagni per quasi due stagioni nel Kawasaki Racing Team (Baz subentrò allo sfortunato Joan Lascorz dopo una manciata di gare del 2013), sono sempre stati piuttosto freddi nel loro rapporto, con le cose che sono poi precipitate quest’anno dopo il famigerato incidente di Sepang, con Baz che speronava involontariamente Sykes al primo giro in Gara-1 mentre l’inglese era in piena lotta per il titolo (poi perso a fine anno a vantaggio di Sylvain Guintoli e dell’Aprilia).
Dopo quell’episodio, la poca simpatia tra i due risultò ancora più evidente al grande pubblico – con i due che non se le mandarono a dire anche via Twitter – tanto da rendere il prospetto di una separazione sempre più inevitabile. Terminata la stagione, Loris Baz ha poi fatto armi e bagagli per trasferirsi in MotoGP, alle dipendenze del team NGM Forward Racing di Giovanni Cuzari, mentre Sykes ha visto arrivare in squadra un ‘pezzo da 90‘ del Mondiale SBK, Jonathan Rea, reduce da un lungo rapporto con Honda.
Guarda le foto del test SBK di Aragon 2014
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Il britannico MCN ha chiesto a Sykes se l’arrivo in squadra di Rea rappresentasse per lui una sfida maggiore, in termini di rivalità sportiva, rispetto a quella posta dal francese, e Sykes, riconoscendo il maggior spessore del nord-irlandese e non rinunciando a qualche ‘stoccatina‘ all’indirizzo dell’ex-compagno di box:
“Sì, lo sarà molto di più. Conosco Jonathan da un bel po’, gareggio contro di lui sin dai tempi del campionato nazionale britannico. Ho parlato più con lui in un paio di giorni di test di quanto ho fatto con Loris in tutto il tempo che è rimasto in Kawasaki. Con Loris c’era una specie di conflitto di personalità. Io sono un tipo più alla mano. Mi piacerebbe pensare di avere un po’ di più la testa sulle spalle. Jonathan ha appena finito il campionato al terzo posto, ha vinto delle gare e ora è arrivato in Kawasaki. Per Kawasaki e tutto il team Provec [su cui ‘si appoggia’ la casa di Akashi per il suo team ufficiale] è una cosa eccitante. Ci darà più possibilità di lottare per il titolo squadre e per il titolo costruttori. E questo è già qualcosa in più.”
Guarda le foto del test SBK di Aragon 2014
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Secondo Sykes il valore di Rea non si tradurrà in pressione addizionale nei suoi confronti, né teme che la rivalità interna possa arrivare ai livelli di esasperazione toccati con Baz:
“Per me non si tratta di maggiore pressione, io dovrò solo scendere in pista e fare quello che faccio sempre. Ho la fortuna di avere un buon rapporto con Kawasaki, abbiamo un grande rispetto reciproco, abbiamo lavorato tanto insieme e abbiamo portato la moto dove è oggi. Ed io continuerò a farlo: lavorerò sui miei problemi e su quelli della moto. Ci sarà molta competizione nel garage, ma penso che sarà vissuta nel modo giusto.”