MotoGP, Edwards: "L'Aprilia ART ci dà speranza"

I risultati ottenuti dall'Aprilia ART CRT di DePuniet spingono Colin Edwards all'ottimismo: leggi le dichiarazione del texano.

Di Adriano Bestetti
Pubblicato il 1 apr 2012
MotoGP, Edwards:


Colin Edwards ha dichiarato che la performance della CRT Aprilia in MotoGP stà dando speranza a tutti gli altri team che stanno sviluppando moto simili. Nei test invernali, Randy de Puniet é stato di gran lunga il più veloce pilota di CRT grazie alla nuova Aprilia ART del Team Aspar, che gli ha permesso anche di chiudere l’ultimo test pre-stagionale di Jerez al 13° posto assoluto. In Spagna con il francese ha registrato oltre un secondo di vantaggio sulla seconda migliore CRT (l’altra ART del compagno di squadra Aleix Espargaro), finendo a 6 decimi dalla Top 10 e a meno di un decimo dal prototipo Ducati di Karel Abraham.

A Jerez Edwards ha portato la sua Suter-BMW del Team Forward Racing a 3.2 secondi dal miglior tempo di Casey Stoner e a 1.4 da De Puniet, proseguendo lo sviluppo dell’elettronica Bosch e lavorando sui problemi di chattering con le nuove Bridgestone ‘Soft’. Il texano si sente comunque incoraggiato dai risultati della ART, una moto pesantemente basata sulla RSV4.

Al momento non siamo allo stesso livello di De Puniet – spiega Edwards – ma Aprilia é chiaramente meglio attrezzata di noi. Compensare questo ‘gap’ sarà difficile perchè la nostra moto é più ‘selvaggia’ rispetto a quella di Randy: dovremo lavorare molto sull’elettronica e sui rapporti, come abbiamo imparato a Jerez. Lo scorso weekend le nostre marce erano fin troppo corte, quindi dovremo ‘giocare’ un pò col telaio per capire da dove arrivano i problemi di chattering e perchè la moto sembra così ‘rigida‘”. Leggi le altre dichiarazioni di Edwards dopo il ‘continua’.

Test MotoGP IRTA Jerez de la Frontera
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L’Aprilia sembra una moto più ‘amichevole’ – ha continuato il popolare ‘Texas Tornado’ – Randy può aprire l’acceleratore molto prima per lanciarsi fuori dalle curve e noi non siamo assolutamente a quel livello. Bisogna anche dar credito a De Puniet perché é riuscito a girare costantemente sull’ 1’41, mentre noi – soprattutto a causa dei rapporti sbagliati – avremmo potuto fare un tempo simile in un giro, ma sicuramente non per 20 giri.”

A questo punto dobbiamo riprendere fiato e dare un pò di respiro anche al cervello, perchè abbiamo bisogno di approcciare il lavoro in modo più rilassato. Comunque é bello vedere Randy là davanti, vicino a moto per che sono state costruite con budget da milioni e milioni di dollari. Questa é la formula voluta da Carmelo [Ezpeleta] e nella sua visione le CRT dovrebbero essere subito dietro ai prototipi. Dobbiamo fare in modo che la nostra moto arrivi a quel livello il più velocemente possibile.

Il progetto Aprilia ART é stato oggetto di diverse discussioni durante l’inverno, e in molti credono che la moto andrebbe considerata alla stregua di un vero e proprio prototipo piuttosto che una CRT. Il fatto che sia classificata come CRT infatti consente ad Aprilia di utilizzare un serbatoio da 24 litri e di disporre nella stagione di 12 motori, mentre per regolamento i prototipi di Honda, Ducati e Yamaha devono avere serbatoi da 21 litri e potranno contare su 6 motori nell’arco dell’intera stagione.

Honda, Yamaha e Ducati hanno sollevato dei dubbi sul fatto che la ART sia davvero conforme allo spirito originale della CRT, ma Edwards non ha voluto entrare nello specifico della questione: “Indipendentemente dal regolamento e da come ha operato Aprilia, non ci sono dubbi sul fatto che abbiano fatto un lavoro fantastico ed io non voglio schierarmi con i detrattori di questo progetto. E’ una faccenda che non mi tocca.

Test MotoGP IRTA Jerez de la Frontera
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via | MCN

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