Troppe Multe, il Governo bacchetta i Comuni

Il Ministro Lupi attacca gli amministratori locali che usano le infrazioni stradali per fare cassa.

Di DuccioFumero
Pubblicato il 29 gen 2015
Troppe Multe, il Governo bacchetta i Comuni

“Non è tollerabile che si utilizzi la leva delle contravvenzioni per ripianare buchi di bilancio”. Così ha dichiarato il Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, come riporta Il Sole 24 Ore, puntando il dito contro i Comuni che fanno cassa con le multe di fronte all’incapacità di far quadrare i conti.

Ma il Governo non attacca solo l’utilizzo eccessivo delle sanzioni, ma anche – o soprattutto – come le norme che riguardano le contravvenzioni vengono applicate in maniera quantomeno spregiudicata, facendo pagare ai cittadini troppo e, di conseguenza, restando sempre in bilico, rischiando ricorsi che i giudici di pace potrebbero accettare.

“Le spese di notifica sono molto chiare: non si possono mettere in quelle spese voci diverse. Se poi si troverà un cittadino che farà ricorso al giudice di pace, perché quelle spese di notifica sono inaccettabili, poi non si venga a piangere” sottolinea il Ministro Lupi, che così punta il dito contro la tendenza dei Comuni di gonfiare le spese di notifica per compensare lo sconto del 30% previsto dalla legge per chi paga le multe entro pochi giorni.

E, a proposito di notifiche, il Governo interviene anche sul dibattito delle ultime settimane riguardante i tempi di notifica delle contravvenzioni. Senza citare direttamente il caso del Comune di Milano, infatti, Lupi dice chiaramente che “prima l’amministrazione aveva 150 giorni di tempo per notificare i verbali, ed era una vergogna. Ora il limite è di 90 giorni. E i 90 giorni si contano da quando l’infrazione è stata commessa”.

E i Comuni che hanno problemi economici? La soluzione per Lupi c’è, ma non passa dalle tasche dei motociclisti e degli automobilisti: “I Comuni possono istituire delle tasse di scopo, ma avere una tassazione indiretta a carico degli automobilisti è assolutamente una vergogna”.

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