Tobec 41C Hood Ride: Un chopper… a pedali

I giovanissimi ragazzi francesi di FrenchMonkeys trasformano in chopper un Motobecane Mobilette

Di Lorenzo Rinaldi
Pubblicato il 9 apr 2012
Tobec 41C Hood Ride: Un chopper… a pedali


In mezzo alle campagne francesi, abbiamo scovato questo “chopperino”, per la serie… non si butta via niente! Che fare di un vecchio Motobecane Mobilette 41V? Motobecane, per chi non lo sapesse, è un’azienda francese fondata nel 1923 che dall’84 è conosciuta con il nome di MBK, anche se il ciclomotore Mobylette venne prodotto in diverse versioni, ininterrottamente con il marchio originario dal ’49 al ’97. Questo esemplare di 41V, o meglio quello che ne rimane, è un semplice ciclomotore costruito negli anni Ottanta che aveva ormai terminato i suoi gloriosi giorni, ereditato forse da qualche nonno.

In Francia però ci sono diversi estimatori di questo marchio, tra cui i ragazzi di FrenchMonkeys, customizzatori in erba che si dedicano un po’ a tutto quello che passa tra le loro mani, dai piccoli 50 e 125 fino alle 500 e 1000 un po’ attempate. Questo Mobylette in versione chopper, ribattezzato Tobec 41C Hood Ride, è una delle loro ultime folli creazioni.

Il nome Tobec in francese equivale un po’ all’italiano “motorino”, la sigla 41C richiama quella originale del mezzo, la C sta ovviamente per chopper, mentre Hood Ride deriva dal gergo kustom e in pratica significa un mezzo d’epoca “lowered” (ribassato) e con verniciatura “rusty” (rugginosa). Detto e fatto, il telaio del Mobylette subisce il trattamento adeguato allo scopo.

FrenchMonkeys Mobylette chopper
FrenchMonkeys Mobylette chopper
FrenchMonkeys Mobylette chopper
FrenchMonkeys Mobylette chopper
FrenchMonkeys Mobylette chopper
FrenchMonkeys Mobylette chopper
FrenchMonkeys Mobylette chopper
FrenchMonkeys Mobylette chopper

Anche per rendere il mezzo un po’ più vintage, il primo lavoro è un trapianto di un motore Franco Morini marchiato Malaguti degli anni Settanta, recuperato chissà dove, con cambio manuale a tre marce. Degna di nota la forcella tipo Girder, in voga negli anni Trenta, ma anche il manubrio che ricorda quello di una Boardtracker, le moto che correvano più o meno nella stessa epoca, sulle piste ovali con fondo di legno, per non parlare della sella a forma di picche, altro simbolo kustom.

L’idea ha entusiasmato così tanto i giovani francesi che hanno customizzato subito un altro Mobylette, un 50 V modificato con telaio rigido e pneumatici “Whitewall” a fascia bianca, dallo stile che richiama le lowrider racer. L’importante è non prendersi mai troppo sul serio!

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