Jerez, MotoGP "in mano" a Stoner (Honda). Hayden ci prova. Rossi no.

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 29 apr 2012
Jerez, MotoGP


Non ha giocato al gatto col topo Casey Stoner, ma indubbiamente ha messo sulla bilancia tutto il peso della sua classe e della sua determinazione, nonché quello della competitività della Honda. Il “canguro” domina nell’ostica Jerez una corsa-capolavoro lasciando a Lorenzo, degnissimo avversario, l’onore delle armi.

In parole povere, in condizioni “normali”, si è rientrati nell’”era Stoner”, davvero difficile da contrastare, anche per piloti dal calibro dell’alfiere majorchino della Yamaha e dello spagnolo della Honda, Dany Pedrosa, entrambi di altissimo livello, ma oggi piegati da “sua maestà” Casey Stoner e dalla sua Honda, quanto meno sullo stesso piano complessivo del bolide avversario della Casa dei tre diapason. La differenza in pista l’ha fatta il manico e l’intelligenza tattica di Stoner.

Nella giornata nera di Spies, la Yamaha comunque piazza altre due sue moto al quarto e quinto posto, con un Crutchlow in ulteriore crescita a danno di Dovizioso, sempre in difficoltà nella lotta interna con il proprio compagno di squadra, oggi in Yamaha, ieri in Honda.

Ultima considerazione sulla Ducati. Un plauso ad Hayden: all’inizio ci ha provato, facendo godere e illudendo i fans della Casa di Borgo Panigale. Poi l’economia della gara ha rimesso i birilli al proprio posto, troncando ogni speranza. Rossi si è accontentato di una lotta nelle retrovie, con distacchi pesantissimi, guidando legnoso e … “distaccato”, ben lontano dal talento e dalla grinta dei suoi giorni migliori. E’ il crepuscolo che precede la notte fonda? Alla Ducati serve una riflessione immediata. E senza maschere.

Ultime notizie