Abbigliamento Tecnico: tutto ciò che c'è da sapere sulle omologazioni
Vi siete mai chiesti cosa vuol dire quella sigla o codice riportato nell'etichetta del vostro giubbetto tecnico, casco o paraschiena? Le omologazioni dell'abbigliamento tecnico sono un argomento sconosciuto a molti. Cerchiamo di capirle bene insieme.
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Sappiamo tutti quant’è importante proteggersi bene quando si va in moto. Negli ultimi anni, gran parte dei motociclisti – spinti anche dal grande impegno delle principali case produttrici di abbigliamento tecnico – si è responsabilizzata in merito. Non è infatti difficile (come un tempo non troppo lontano) incontrare per strada nelle grandi città motociclisti e scooteristi ben attrezzati e protetti. Già indossare anche solo giacca, guanti e (ovviamente) casco può fare la differenza in caso di incidente.
Appurato questo aspetto, bisogna però concentrarsi su un altro importantissimo fattore che purtroppo ancora oggi si ignora, ovvero: quanto sono sicure le protezioni che indossiamo? E sopratutto, sono omologate? L’argomento omologazione è un aspetto molte volte trascurato. Ci basta sapere che un prodotto è omologato, magari lasciandoci convincere da un commerciante un po’ furbetto che cerca di rifilarci merce di scarsa qualità.
Dobbiamo pertanto aprire gli occhi e capire se ciò che stiamo comprando (molte volte a caro prezzo) è ciò di cui abbiamo bisogno e, sopratutto, che sia dotato delle dovute omologazioni e certificazioni. La protezione prima di tutto, poi viene tutto il resto. Abbiamo pertanto approfondito questo argomento per cercare di far luce su codici, normative e certificazioni per aiutarvi nella scelta del giusto capo d’abbigliamento tecnico.
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Certificati e Omologazioni
Non tutti i capi d’abbigliamento tecnico per moto condividono la stessa omologazione. I capi d’abbigliamento più diffusi presenti sul mercato si dividono infatti in: capi dotati di certificato CE e capi dotati di protezioni omologate. La differenza è davvero tanta, cerchiamo pertanto di capire insieme in cosa consiste.
Capi dotati di certificato CE
Il tipo certificato CE è garanzia di Dispositivo di protezione individuale, che assicura il corretto funzionamento del capo in termini di sicurezza. E’ un certificato purtroppo poco diffuso. Un capo d’abbigliamento, per ricevere questa certificazione, deve passare una lunga serie di test molto severi. Pertanto ciò comporta grande impegno da parte delle case produttrici e, di conseguenza, un costo elevato rispetto agli standard.
Al momento, le norme europee non prevedono l’omologazione obbligatoria dei capi per motociclisti, ad eccezione dei protettori contenuti all’interno di giacche, pantaloni o stivali. Nello specifico, gli stivali vengono catalogati come calzature per motociclisti, pertanto devono riportare obbligatoriamente la certificazione CE.
Un capo omologato deve riportare l’etichetta con il marchio CE e il codice della normativa di riferimento.
Capi dotati di protezioni omologate
Sono i capi d’abbigliamento non concepiti per l’uso professionale o protettivo, pertanto gran parte del materiale in commercio. Questo tipo d’abbigliamento però, integra protettori omologati che proteggono solo alcune precise zone (come ad esempio spalle e gomiti per le giacche). Il resto del capo non può assicurare la protezione ad impatti, abrasioni, tagli ecc.
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Caschi – ECE 22-05
Passiamo adesso ad una delle omologazioni più importanti, che riguardano appunto la protezione della testa. La normativa Europea che regola la vendita dei caschi da moto su tutto il territorio europeo riporta un’etichetta specifica composta da diverse sigle.
Esempio di omologazione: (E3) 05XXXX/P-YYYY
E = Europa, indica un casco omologato secondo le direttive Europee. Questa caratteristica è da tenere d’occhio quando compriamo su internet da siti stranieri. Se acquistiamo un casco in un paese extra CE, bisogna accertarsi che l’oggetto riporti la certificazione originale CE poiché, a parte il fattore sicurezza personale in caso d’incidente, in caso di controllo da parte delle Forze dell’Ordine, (ad oggi) se si venisse fermati con un casco non omologato si rischia una multa da 74 a 299 euro, il fermo della moto per 2 mesi e la decurtazione di 5 punti dalla patente.
3 – indica il paese della CE in cui il casco è stato omologato. Di seguito, la lista dei paesi associati ai numeri:
E1 Germania, E2 Francia, E3 Italia, E4 Paesi Bassi, E5 Svezia, E6 Belgio, E7 Ungheria, E8 Rep. Ceca, E9 Spagna, E10 Jugoslavia, E11 Regno Unito, E12 Austria, E13 Lussemburgo, E14 Svizzera, E16 Norvegia, E17 Finlandia, E18 Danimarca, E19 Romania, E20 Polonia, E21 Portogallo, E22 Russia, E24 Irlanda, E25 Croazia, E26 Slovenia, E27 Slovacchia, E28 Bielorussia, E29 Estonia, E31 Bosnia, E32 Lettonia, E34 Bulgaria, E37 Turchia, E40 Macedonia, E43 Giappone, E45 Australia, E46 Ucraina, E47 Sudafrica, E48 Nuova Zelanda.
05 – indica la versione ECE della direttiva d’omologazione, che va da 03 a 05, ovvero il maggior grado di sicurezza. Seguono poi i numeri (XXXX) che indicato i codici di omologazione.
/P – è il tipo del dispositivo, in questo caso P sta per “Protettivo” (si associa al tipo di casco). Di seguito le sigle associate ai vari tipi di casco:
/J – Jet o Demijet privi di mentoniera
/NP NON PROTETTIVI – caschi con mentoniera asportabile o reclinabile.
/P PROTETTIVO – caschi integrali e modulari con mentoniera protettiva da usare sempre chiusa.
/P-J – caschi modulari con mentoniera protettiva utilizzabile indifferentemente in posizione chiusa o aperta.
Le sigle /P e /P-J sono importantissime perché indicano se possiamo viaggiare con il nostro casco modulare aperto o chiuso.
YYYY – indica il numero progressivo di produzione o la matricola.
Specifichiamo che, per quanto riguarda la chiusura del casco, il tipo di chiusura a scatto o micrometrica non è ammessa per l’utilizzo in pista, dove invece è obbligatoria la chiusura a “doppia D” (la più sicura).
Abbigliamento – EN 13595-1/2/3/4
Di seguito elenchiamo la normativa specifica per i vari Dispositivi di Protezione Individuale (D.P.I.). Per essere definito tale, secondo la legge l’abbigliamento da moto deve essere omologato secondo questa norma, riportata sull’etichetta contenuta all’interno del capo.
UNI EN 13595-1:2004
Indumenti di protezione per motociclisti professionali – Giacche, pantaloni e tute intere o divisibili: Requisiti generali
UNI EN 13595-2:2004
Metodo di prova per la determinazione della resistenza all’abrasione da impatto
UNI EN 13595-3:2004
Metodo di prova per la determinazione della resistenza allo scoppio
UNI EN 13595-4:2004
Metodo di prova per la determinazione della resistenza al taglio da impatto
Nella tabella che vi mostriamo qui sopra, sono riportati i vari test di omologazione per le zone più esposte del corpo in caso di incidente, con riferimenti ad abrasione, scoppio e perforazione. Vi sono due livelli di omologazione:
– per velocità’ inferiori a 50 km/h
– per velocità’ superiori a 50 km/h
Un fattore importante da tenere in considerazione è l’ergonomia del capo, caratteristica tenuta in considerazione durante i test di omologazione. Questo tipo di controllo, tiene conto non solo della comodità del capo una volta indossato, ma anche della compatibilità dei materiali utilizzati per la sua realizzazione una volta a contatto con la pelle umana.
IMPORTANTE
Il prodotto confezionato, deve essere obbligatoriamente accompagnato da un libretto contenente le dovute istruzioni e avvertenze per l’utilizzo: come indossarlo, quando eventualmente sostituirlo e la dichiarazione di non nocività’ dei materiali utilizzati. Fondamentale, in caso di protettori e paraschiena, anche l’avvertenza in merito a particolari condizioni ambientali, come la temperatura, la cui variazione potrebbe ridurre significativamente le prestazioni dei protettori.
Paraschiena – EN 1621-2 e Protettore Petto – EN 1621-3
Sui paraschiena omologati, è presente un’etichetta molto dettagliata contenente le seguenti informazioni:
1) Pittogramma rappresentante un motociclista. Evidenzia la destinazione d’uso del dispositivo di sicurezza, ovvero per l’uso motociclistico.
2) Identifica il tipo di paraschiena.
3) Identifica il livello di protezione offerto dal dispositivo di sicurezza.
4) Evidenzia la normativa di riferimento per l’omologazione.
5) Indica la misura in cm dell’area protetta. In pratica e’ il SIZE del paraschiena
La nuova normativa in vigore EN1621-2 2012, prevede 3 tipi di omologazione per 2 diversi livelli:
FB – Full Back Protector (tutta la schiena comprese le scapole)
CB – Central Back Protector (paraschiena centrale)
LB – Lower Back Protector (protettore Lombare)
Livello 1 : deve trasmettere una forza media minore di 18Kn e nessun valore singolo deve superare i 24Kn.
Livello 2 : deve trasmettere una forza media minore di 9Kn e nessun valore singolo deve superare i 12Kn.
24 Kn = 2.447,31 Kg (4kN è il limite “medico” di rottura della colonna vertebrale).
Per quanto concerne invece i protettori petto, la normativa EN 1621-3 è associata ad un capo omologato per la protezione di petto e costole. I test di omologazione effettuati su questi protettori si effettuano con una forza di 50 J ciascuno e, il valore medio di forza residua rilasciata, deve essere massimo di 35 kN, con una media di 20 kN.
Anche qui, l’omologazione prevede due differenti livelli:
Livello 1: la forza distribuita dovrà essere non meno del 15%
Livello 2: la forza distribuita dovrà essere non meno del 30%
Protettori singoli – EN 1621-1
Il codice EN 1621-1 indica la corretta omologazione dei protettori per:
– spalle “S”
– gomiti “E”
– ginocchia “K”
– tibia “L”
– ginocchia-tibia “K+L”
– fianchi “H”.
L’etichetta con il codice e la lettera di riferimento deve essere presente su ogni singolo protettore posto all’interno del capo d’abbigliamento.
Lo standard EN 1621-1:2013 impone forma e dimensioni dell’area protetta, pertanto sono previsti due diversi livelli di protezione rispetto alla normativa precedente:
– Livello 1: il valore medio di forza residua rilasciata deve essere massimo di 35 kN.
– Livello 2: il valore medio di forza residua rilasciata deve essere massimo di 20 kN.
I protettori contrassegnati da questa recente omologazione devono resistere a 9 impatti da 50 J ciascuno (Un impatto di 50 J simula una velocita’ di 48 km/h.).
Airbag – EN 1621-4
La normativa EN 1621-4 prevede due livelli di protezione per i capi d’abbigliamento motociclistico che utilizzano il sistema airbag:
Livello 1: Valore medio di energia residua trasmessa non superiore ai 4.5 kN. Valore di picco di energia residua trasmessa non superiore ai 6 kN
Livello 2: Valore medio di energia residua trasmessa non superiore ai 2.5 kN. Valore di picco di energia residua trasmessa non superiore ai 3 kN
Tempo di attivazione: dovrà essere pari a massimo di 200 ms. I più diffusi si attivano in soli 0.08 secondi.
Calzature – EN 13634:2010
La normativa in questione rappresenta l’omologazione relativa alle calzature protettive vendute per uso motociclistico, e che pertanto includono tutti i tipi di utilizzo (off-road,touring e racing). Come per le altre normative, troviamo 2 livelli di omologazione:
Livello 1: Deve resistere per 5 secondi alla prova di abrasione
Livello 2: Deve resistere per 12 secondi alla prova di abrasione
Per essere classificata come omologata, la calzatura deve essere alta almeno 16 cm alla caviglia e deve avere una suola con uno spessore maggiore di 1,6 centimetri. Di solito, ad essere omologati sono principalmente gli stivaletti e non le “scarpette tecniche”. Le calzature vengono infatti sottoposte a numerosi test di abrasione, impatto, resistenza alla penetrazione e all’esposizione a prodotti chimici, quindi un normale paio di sneakers venduto da un noto produttore di abbigliamento tecnico non sarà per forza omologato. Occhio!
Guanti – EN 13594
La nuova normativa EN 13594 è specifica per i capi d’abbigliamento per la protezione delle mani e prende la definizione di “professionale” quindi, come per gli stivali, i guanti venduti come “da moto” devono essere omologati obbligatoriamente. Anche qui troviamo due modelli di omologazione:
Livello 1: il guanto dovrà eccedere la linea del polso di 15 mm e la sua resistenza all’abrasione dovrà essere pari a un minimo 1,5 secondi.
Livello 2: il guanto dovrà eccedere la linea del polso di 50 mm e la sua resistenza all’abrasione dovrà essere pari a un minimo 5 secondi.
Alta visibilità – EN ISO 20471
Ultimamente sempre più facili da trovare lungo le strade, i capi d’abbigliamento ad alta visibilità sono soggetti anch’essi a specifiche normative:
EN ISO 20471:2013 Abbigliamento ad Alta Visibilita’ per l’uso professionale
EN 1150:1999 Abbigliamento ad Alta Visibilita’ per l’uso non professionale
I materiali riflettenti devono mantenere la loro luminosità’ dopo:
Esposizione alla pioggia
Variazioni di temperatura
Abrasione
Piegatura alle basse temperature
Flessione
Lavaggio in acqua
Lavaggio a secco
I Materiali fluorescenti dopo:
Esposizione ai raggi UV
Variazioni dimensionali
Resistenza al vapore acqueo
Solidità’ del colore
Proprietà’ meccaniche
Recenti studi hanno dimostrato che, l’utilizzo di abbigliamento di colori fluorescenti (giallo e arancio) o di capi dotati di strisce riflettenti, permette al motociclista di viaggiare in maggiore sicurezza, specialmente in condizioni di scarsa visibilità’. L’utilizzo di un capo ad alta visibilità riduce del 37% circa la possibilita’ di un incidente stradale (fonte).
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