Special: Harley-Davidson Street 750 by Luca Bar
Il giovane designer italiano Luca Bar ha messo le mani, seppur solo virtualmente, su una Harley-Davidson Street 750 tirandone fuori una interessante interpretazione, fino a ora mai osata, che strizza l’occhio alle bagger.
Fin dal suo debutto, la Street 750 è stata una moto di cui si è parlato molto, spesso a sproposito. Come sempre ci sono quelli a cui piace e quelli a cui non piace, tra questi gli harleysti radicali che la reputano una “non Harley”, più o meno lo stesso giudizio dato nel 2001 alla V-Rod.
Resta il fatto che la Street 750 si è rivelata, anche durante il nostro test, una moto facile e adatta ai neofiti, con in più il fascino del marchio Harley-Davidson. È inoltre un’ottima base per customizzazioni di ogni tipo, come dimostra anche il recente concorso Harley-Davidson Battle of the Kings riservato ai dealer.
Tra le customizzazioni già realizzate finora però ancora non si era vista un’opera simile a quella realizzata da Luca Bar, seppur solo al computer. Designer appassionato di motociclette da sempre, ha una formazione professionale in Industrial Design, ha maturato esperienza in diversi settori del design, dal prodotto alla grafica, dall’automotive alla moda e dal 2007 è membro della Motorcycle Design Association (MDA). Ha un sito e una pagina facebook, oltre che un blog da cui abbiamo preso le due immagini riferite alla Street 750 e altre due che riguardano altri suoi progetti, un Dyna FLD Switchback realizzato un mese fa e una 883 scrambler che risale ad alcuni anni fa.
L’obiettivo di Luca, dopo aver visto diverse interpretazioni della piccola Street in chiave tracker, sportiva, cafe racer e vintage era di farne quello per cui le persone comprano una Harley Davdson, ossia una cruiser, cercando di darle la dignità che merita. Noi aggiungiamo che la sua interpretazione strizza l’occhio alla moda bagger, rivista in scala ridotta.
Le modifiche principali riguardano la sostituzione del serbatoio originale con un peanut di derivazione Sportster, l’abbassamento del retrotreno con l’utilizzo di ammortizzatori più corti e l’installazione delle borse rigide originali H-D. Il resto è classificabile come soft tuning, sella risagomata nell’imbottitura, manubrio più lungo, lucidatura cerchi, scatola filtro Joker e terminale di scarico a cono e contro cono e verniciatura con grafiche anni Settanta. Resta ora da trovare il customizer disposto a realizzarla ma il progetto è senza dubbio interessante dal punto di vista stilistico e pratico.
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