Aprilia AF1 cingolata: il progetto di alcuni appassionati

Nasce dall'idea di un nostro lettore, il quale si è poi rivolto a un gruppo di amici esperti (e non) per farsi dare una mano per portare avanti il suo progetto. Antonio & Friends, hanno affidato la trazione di questa gloriosa Aprilia AF1 Project 108 ad un cingolo artigianale per poter andare a spasso sulla neve. Ecco la bizzarra storia di questo progetto.

Di Emanuele Macaluso
Pubblicato il 16 mar 2015
Aprilia AF1 cingolata: il progetto di alcuni appassionati


Di progetti strani in giro se ne trovano davvero tanti, sopratutto provenienti dagli Stati Uniti o dalla Russia. Oggi però, vogliamo proporvi una creazione nostrana, un vero e proprio orgoglio del genio italiano. Antonio, un nostro affezionatissimo lettore, è (ovviamente) un grande appassionato di moto, ma anche di neve!

Ama praticare del sano snowboard quando la neve invade i monti sopra al suo paesino toscano e, per recarsi fin su, ha deciso di crearsi un mezzo adatto per affrontare la neve cercando…nel suo garage! Da ragazzino si divertiva in sella alla sua Aprilia AF1 Project 108, la prima serie del 1987. Negli anni, la gloriosa 125 degli anni ’80 venne messa da parte e rimase ferma fino al 2009, l’anno in cui Antonio decise di trasformala in una motoslitta!

Con l’aiuto di Gabriele, un amico ingegnere, Antonio cominciò a progettare il cingolo che avrebbe dato trazione sulla neve, creando il tutto dal nulla senza alcun progetto cartaceo! Per rimanere entro il limitatissimo budget, il cingolo venne creato a partire da uno pneumatico stradale da auto 225/47-17, al quale venne rimosso il tallone. La struttura infatti si prestava bene perché l’anima interna è dotata di tele di acciaio e teflon. Le lamelle del cingolo non sono altro che delle semplici barre “a L”, dorate e imbullonate al cingolo in gomma ricavato dallo pneumatico.

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Il cingolo ruotava grazie all’attrito sviluppato internamente tra la parete dello pneumatico da auto e due vecchie ruote ricavate da un GoKart, fissate al telaietto fatto su misura per l’interno cingolo. C’era poi il problema della trasmissione terziaria, visto che qui la potenza trasmessa doveva prima passare dal cambio, poi da pignone e corona della moto e, infine, dalle ruote del GoKart al cingolo. Quindi si è deciso di optare per un sistema di due grossi pignoni che consentisse alla moto di raggiungere la velocità di almeno 70 km/h.

Il posteriore era fatto, e funzionava! Bisogna adesso pensare all’anteriore, visto che la semplice vecchia gomma stradale originale non aveva un minimo di aderenza sulla neve. Il gruppo decise così di studiare un doppio pattino, divenuto poi singolo perché il primo si era rivelato un fallimento. Anche se la direzionalità era migliorata, bisognava cercare una soluzione più efficace.

Da bravi “ignorantoni”, questi improvvisati progettisti hanno sostituito la camera d’aria della ruota anteriore con una mousse da enduro e hanno letteralmente imbullonato lo pneumatico anteriore con 127 bulloni, 127 dadi e 254 rondelle! Il progetto era ultimato, la AF1 Motoslitta funzionava bene, dava qualche soddisfazione e per realizzarla non sono state impiegate spese eccessive.

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A parte il cingolo, la meccanica rimase invariata rispetto all’originale. Alla base c’era il Rotax V 127 da 124,7 cm³, raffreddato a liquido con miscelatore automatico e cambio a 6 rapporti. L’alimentazione era affidata ad un carburatore Dell’Orto PHBH 26 ND e, ai tempi, il propulsore sviluppava ben 27 CV a 8.800 rpm. Le sospensioni prevedevano una una forcella a perno centrale da 38 mm e un monoammortizzatore idraulico associato ad un forcellone monobraccio. Singolo disco Brembo da 260 mm anteriore e posteriore da 240 mm, che agivano sulle ruote a tre raggi da 16″.

Antonio però, una motoslitta seria la voleva davvero, così ha provato a mettere la sua creatura sul mercato on-line per cercare un acquirente che non è tardato ad arrivare! Un appassionato collezionista di Verona è andato subito in Toscana a comprare, per soli 1000 euro, la stranissima AF1 Cingolata per inserirla nella sua collezione privata di Aprilia AF1.

Ad Antonio e i suoi amici è rimasto il ricordo di una stranissima avventura piena di passione e di pazzia!

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