SBK, Donington Park: Johnny Rea vince Gara2. Contatto a pochi metri dal traguardo con le BMW.

L'inglese di casa Honda centra la vittoria in Gara2, senza non poche polemiche sul contatto decisivo all'ultima curva che ha steso entrambe le BMW.

Di Nico Condorelli
Pubblicato il 13 mag 2012
SBK, Donington Park: Johnny Rea vince Gara2. Contatto a pochi metri dal traguardo con le BMW.


Partenza col botto in Gara2: contatto alla prima curva tra Laverty e Checa, col campione del mondo che affonda nella ghiaia. Che peccato per il team Althea: nella stessa dinamica, rimane a terra anche il suo compagno di squadra Giugliano. Intanto Max Biaggi tenta l’attacco al leader Tom Sykes, Leon Haslam attende studiandoli, Rea e Melandri se le danno di santa ragione. La prima Ducati è quella di Guintoli (6°) seguito da Fabrizio che però è costretto al drive-trough per partenza anticipata. Quindi la seconda RSV4 di Laverty e la GSX-R di Camier. Giugliano riesce a tornare ai box e ripartire, ma la sua gara è ormai compromessa.

Come in Gara1, anche in questa seconda manche si forma ben presto un quintetto (Sykes-Biaggi-Haslam-Melandri-Rea) in testa alla corsa che stacca il resto della compagnia: la vittoria sarà una questione tra questi “fantastici 5“. Lo spettacolo è tutto qui: ad ogni staccata iniziano ad aprirsi a ventaglio per trovare un varco e inserirsi. Laverty vola sull’erba. Ma è il duello tutto italiano Biaggi-Melandri a farci restare col fiato sospeso: per 2 volte Marco si butta all’interno, ma all’uscita Max incrocia la traettoria e si riprende la posizione. Il corsaro è il più veloce in pista ma soffre nelle ultime due curve: deve cedere ben 3 posizioni e si ritrova quinto, mentre Rea va lungo. La lotta si restringe così a tre piloti.

Le due BMW sono incontenibili e, con una manovra fotocopia sempre nella curva che precede il rettilineo, infilano l’apripista Tom Sykes: l’inglese si smarrisce un attimo e anche Biaggi lo passa. Imitato da Rea, guai a darlo per “finito“. Mancano sei giri è la gara è apertissima, finalmente dopo le polemiche di Monza, la vera Superbike che tutti noi amiamo risponde sulla pista con tutto lo spettacolo che i suoi protagonisti posso offrirci. Il loro destino si compie nell’ultima curva, in rapida sequenza: Melandri attacca e va lungo, Rea entra duro e centra Haslam che a sua volta abbatte Melandri. BMW fuori gioco a pochi metri dal traguardo, vince Rea davanti a Biaggi e Sykes.

1. Jonathan Rea (Honda World Superbike Team) Honda CBR1000RR 34’31.847
2. Max Biaggi (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 34’32.355
3. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 34’33.876
4. Leon Camier (FIXI Crescent Suzuki) Suzuki GSX-R1000 34’36.092
5. Sylvain Guintoli (Team Effenbert Liberty Racing) Ducati 1098R 34’38.442
6. Ayrton Badovini (BMW Motorrad Italia GoldBet) BMW S1000 RR 34’49.316
7. Chaz Davies (ParkinGO MTC Racing) Aprilia RSV4 Factory 34’49.635
8. Loris Baz (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 34’52.940
9. Peter Hickman (FIXI Crescent Suzuki) Suzuki GSX-R1000 34’53.713
10. Hiroshi Aoyama (Honda World Superbike Team) Honda CBR1000RR 34’54.467
11. Niccolò Canepa (Red Devils Roma) Ducati 1098R 34’58.611
12. Lorenzo Zanetti (PATA Racing Team) Ducati 1098R 34’58.890
13. Michel Fabrizio (BMW Motorrad Italia GoldBet) BMW S1000 RR 35’00.237
14. Mark Aitchison (Grillini Progea Superbike Team) BMW S1000 RR 35’28.465
15. Leon Haslam (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 35’52.043
RT. Marco Melandri (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 33’01.692
RT. Leandro Mercado (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 32’32.764
RT. Gary Mason (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 22’13.920
RT. Maxime Berger (Team Effenbert Liberty Racing) Ducati 1098R 19’16.663
RT. Davide Giugliano (Althea Racing) Ducati 1098R 21’55.720
RT. Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 15’05.980
RT. Carlos Checa (Althea Racing) Ducati 1098R 
RT. Jakub Smrz (Liberty Racing Team Effenbert) Ducati 1098R

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