MotoGP Qatar: trionfo italiano. Grazie Rossi, Dovizioso, Iannone. Grazie Ducati
MotoGP Qatar 2015, il commento della Gara
La gara in notturna di Losail, apertura stagionale della MotoGP, non è un miraggio nel deserto ma la esaltante realtà di una premier class finalmente degna di rappresentare il motociclismo al più alto livello tecnico, agonistico, spettacolare.
E’ il momento dell’esaltazione e, perché no, della lacrimina per una commozione d’altri tempi; tre italiani sul podio, con Dovizioso (secondo) e Iannone (terzo) sulle rinate “Rosse” a fare da straordinaria cornice al trionfatore Valentino Rossi, che più grande non si può.
Certo, volendo cercare il pelo nell’uovo è chiaro che il fuoripista in partenza di Marquez per il contatto con un altro pilota ha tolto al campione del mondo la possibilità di essere nella rovente compagnia fra i protagonisti che si sono dati battaglia all’arma bianca – pareva la corsa della Moto3 – per il podio e per la vittoria.
Ma questo non toglie nulla al valore dei tre italiani che fanno salire nel cielo del Qatar le note dell’inno di Mameli in un tripudio di bandiere tricolori. Grandi italiani, grand’Italia: giù il cappello!
Una rondine non fa primavera? Forse. Ma qui le rondini sono falchi con gli artigli e con fame di vittorie. Fatto sta che da questa gara di Losail si apre un nuovo capitolo: con Rossi partito con il piede giusto per suggellare una carriera da leggenda con il decimo titolo, con Dovizioso e Iannone pronti all’impresa di bissare presto questo podio e, perché no – con queste Ducati – di centrare il colpaccio del trionfo.
Tutto il resto rimane, ma viene dopo. Lorenzo, Pedrosa, lo stesso Marquez, diversissimi fra loro, meritano la … rivincita e sapranno far valere il potenziale di cui dispongono.
Ma fra questi solo Marquez, per la toccata subita oggi in partenza, può non ritenersi sconfitto e giocare, intaccata, la carta della rivincita. Gli altri non possono che prendere atto di una realtà segnata dal podio e dalla classifica.
La “Moto Italia” oggi canta vittoria a voce alta e questa Italia dei big (Rossi, Dovizioso, Iannone) – e di una Casa ammirevole come la Ducati capace di non mollare e di tener testa ai colossi giapponesi – non è isolata nel deserto ma ha già accanto a sé le nuove leve, i giovani leoni della Moto 3. Finalmente!