Le Mans, the day after. Rossi-Ducati, fuoco di paglia o ... ripartenza?
Si è finalmente risvegliato dal letargo il binomio Rossi - Ducati?
Le corse di moto, si sa, sul bagnato sono considerate anomale. Nel senso che possono dare risultati fuori dalla “norma”, non che tali risultati non siano legittimi o valgano meno di quelli ottenuti su pista asciutta. Il bagnato “livella” le prestazioni (delle moto) ma nel contempo accentua anche le differenze (dei piloti). Diciamo che non c’è una competitività “assoluta” e il campionato del mondo lo vince il pilota più “completo”, chi fa più punti e quindi chi ottiene i migliori risultati in condizioni diverse, piste e meteo compresi.
Nel motociclismo i grandi campioni hanno dimostrato e dimostrano di essere grandi su pista asciutta come su pista bagnata. Le (poche) eccezioni confermano la regola. Ora, al secondo posto di Valentino Rossi ottenuto ieri a Le Mans va dato il giusto peso: non può essere sottovalutato, conquistato di forza dietro all’attuale fortissimo leader del mondiale Lorenzo e davanti all’attuale campione del Mondo Stoner (dopo avere piegato le velleità di Crutchlow e Dovizioso) alla fine di una corsa tirata, con molti rischi e senza errori da parte dell’alfiere della Ducati.
Valentino ha dimostrato sull’infido tracciato francese che grinta agonistica, lucidità strategica, smalto del fuoriclasse non sono doti svanite: caso mai erano un po’ sopite, causa un matrimonio deludente che ha fin qui prodotto più spine che rose, solo due podi in 22 gare. Ora la corsa di Le Mans, oltre ad aver riattizzato il fuoco della MotoGP, può anche legittimamente esaltare i fans di Valentino ed essere considerata una tappa “storica” per il motociclismo.
Ma solo a una condizione: che il bel secondo posto ottenuto ieri non sia un fuoco di paglia ma la nuova ripartenza per riportare il binomio Rossi-Ducati a un livello di competitività costante, a prescindere dai circuiti e dalle condizioni meteo.
A questo punto Rossi non può andare a corrente alternata: ha … l’”obbligo” di dare sempre tutto se stesso in ogni gara e in ogni condizione. E la Ducati ha una grande responsabilità: quella di fare davvero, in questa fase di campionato, non negli anni a venire, una moto all’altezza dello scontro in atto nella MotoGP, fornire a Rossi ciò che Honda e Yamaha danno a Stoner e a Lorenzo.
In caso contrario è bene che il matrimonio si sciolga e Rossi cambi aria convolando a nuove nozze.