Regolamento MotoGP 2016: 7 motori, 22 litri e 157 kg di peso minimo
MotoGP 2016 - La Grand Prix Commission chiarifica alcuni dei maggiori punti interrogativi relativi alle regole della Premier Class del 2016 e concede alle case potere di veto sull'elettronica...
In occasione del GP del Qatar, primo round del Motomondiale 2015, la Grand Prix Commission (GPC) ha formalizzato alcune decisioni relative al regolamento tecnico della MotoGP 2016, stagione in cui si registreranno importanti cambiamenti nella Premier Class.
Oltre all’introduzione della nuova elettronica ‘condivisa‘ per tutti i team e all’arrivo di Michelin come fornitore unico di pneumatici al posto della giapponese Bridgestone – già noti da tempo – ci saranno infatti altre novità che sono state definite nel meeting di Losail tra i rappresentanti di Dorma, FIM, costruttori e squadre.
Gallery MotoGP Qatar 2015 Gara (FOTO)
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Per farla breve, è stato confermato che tutte le moto della MotoGP 2016 avranno un serbatoio da 22 litri di carburante (soluzione già prospettata a dicembre) e un peso minimo di 157 kg (158 kg è il nuovo limite introdotto quest’anno), e che ogni pilota avrà a disposizione un massimo di 7 motori nell’arco della stagione. Quest’ultima decisione in particolare sarebbe stata un compromesso tra le posizioni dei costruttori giapponesi e quelli italiani, con Honda, Yamaha e Suzuki che volevano un limite di 6 propulsori a stagione mentre Ducati e Aprilia premevano per averne 9.
Il loro sviluppo rimarrà ‘congelato’ ma, come da norma vigente, questo aspetto non si applicherà a tutte le case: i costruttori che non otterranno vittorie sull’asciutto in questa stagione potranno continuare ad utilizzarne 12 insieme alle altre concessioni attualmente sfruttate da Ducati (che comunque ha subito la riduzione della capacità ‘extra‘ del serbatoio dopo il doppio podio in Qatar), Aprilia e Suzuki. Queste case inoltre potranno fare test a piacimento con i propri piloti sotto contratto e non avranno il ‘blocco’ allo sviluppo del motore.
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Per quanto riguarda la ‘rimozione‘ di tali concessioni, la Gran Prix Commission ha messo a punto un particolare sistema di punteggio che funzionerà nel seguente modo: ad ogni casa verranno attribuiti 3 punti per l’ottenimento di una vittoria, 2 per un secondo posto e 1 per un terzo; se un produttore arriva a 6 punti perderà il diritto di fare test illimitati con effetto immediato, mentre tutte le altre concessioni verrebbero cancellate per la stagione successiva.
La cosa interessante è che questo sistema funzionerà anche al contrario: se una casa non dovesse ottenere i fatidici 6 punti nel corso di una stagione, in quella successiva le sarebbero garantite di nuovo tutte le concessioni sopra menzionate (e che magari aveva precedentemente perso). Inoltre, contrariamente al sistema adottato finora, anche i podi sul bagnato verranno conteggiati.
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La GPC ha anche discusso la questione relativa al nuovo pacchetto di elettronica unica, che sarà condiviso da tutte le moto dello schieramento, ed a tal proposito a deliberato quanto segue: i tre produttori che nel 2014 hanno accettato la proposta di introdurre il software unico 2016 – Honda, Yamaha, e Ducati – avranno potere di veto sulle modifiche che Magneti Marelli potrebbe apportare al software, purché sia concordato all’unanimità. Inoltre, se queste tre case proporranno all’unanimità una modifica al software, questa dovrà essere attuata, con i costi però a carico delle tre case.
Questo lascia presagire che le specifiche del software 2016 saranno probabilmente molto più complesse – e quindi più difficili da gestire – di quanto previsto inizialmente, anche se resta da vedere in che modo e con che frequenza i tre costruttori in questione saranno in grado di raggiungere l’unanimità necessaria per far valere questo loro nuovo ‘doppio potere‘.
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