Stoner: "Mi ritiro per colpa della Dorna"
Interessantissima intervista rilasciata a una TV australiana dal campione del mondo della MotoGP Casey Stoner sui motivi del suo rititro: leggila quì.
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In un’intervista con il canale televisivo australiano Channel Ten, Casey Stoner ha rilasciato alcune dichiarazioni particolarmente interessanti in merito alla sua decisione di lasciare il circus della MotoGP a fine anno, oltre ad alcune rivelazioni su quelli che sono i suoi reali progetti per il futuro. Il due volte campione della MotoGP ha spiegato che la sua decisione di lasciare prematuramente la MotoGP non é dovuta ad un solo problema, ma piuttosto ad una combinazione di problemi, tra cui spicca la mancanza di passione che derivava dal modo in cui la Dorna gestisce il Motomondiale.
Più specificatamente Stoner ha puntato il dito verso Carmelo Ezpeleta, le cui decisioni più recenti non sono piaciute affatto al campione australiano: “Penso che [Dorna] sia in buona parte responsabile della situazione in cui ci troviamo oggi – ha detto Stoner a Channel Ten – Le decisioni che hanno preso e la direzione che hanno dato a questa classe non mi piacciono per niente, e certe sue opinioni [di Ezpeleta] non mi trovano affatto d’accordo.”
L’attuale campione della MotoGP ha anche dichiarato che a lui piacerebbe vedere l’astro nascente della Moto2 Marc Marquez prendere il suo posto nel 2013, ma lamenta il fatto che le regole introdotte dalla stessa Dorna non lo permetterebbero: “Naturalmente Marc Marquez sarebbe il candidato perfetto per il mio posto in HRC se non fosse per questa “regola del rookie”, che a mio parere è un’altra decisione sbagliata ed é un’altra delle tante cose che non mi piacciono.” Leggi le altre dichiarazioni di Stoner dopo il ‘continua’.
Le critiche mosse da Stoner alla Dorna toccano diversi aspetti del Motomondiale, anche meno noti al grande pubblico: “Il fatto che nessuno dei piloti della Moto2 e della Moto3 sia autorizzato ad avere il proprio motorhome nel paddock non mi piace: io stesso, per esempio, non sarei stato in grado di arrivare dove sono oggi se non mi fosse stato permesso di avere il camper nel paddock. Ci sono un sacco di cose di questo con cui sono in forte disaccordo.”
Interrogato sulla sua decisione di lasciare la MotoGP, Stoner ha puntualizzato che la scelta é dovuta ad una sua personale mancanza di passione, e che non è stata influenzata dalla sua famiglia: “Non ha niente a che vedere con la mia bambina o il matrimonio o cose simili, é una scelta che é maturata nel corso degli ultimi anni. In pratica é cominciato tutto nel 2009, quando tutti parlavano della mia ‘malattia misteriosa‘, con tutti quei commenti, tutto ciò che ci é girato intorno e che salta fuori ancora oggi: quello mi ha fatto capire quello che la gente pensa realmente di noi e ciò che noi realmente significhiamo per gente, cioé nulla.”
“Ci sono cose che sono state fatte alle mie spalle che mi hanno fatto capire che il paddock e tutto il resto non sono altro che un business, non c’è passione. E’ partito tutto da lì: penso che se ora facessi un altro anno poi non sarei in grado di salire su una moto per i prossimi 10 anni. Al momento non sono entusiasta di salire in moto, in nessun posto, e quindi voglio ritrovare definitivamente quella passione a cui ho dedicato – divertendomi – tutta la mia vita. ”
Stoner ha confermato che il 2013 sarà per lui un anno dedicato al relax, dopo il quale una carriera sportiva nel mondo delle quattro ruote non é affatto da escludere: “Questo è il punto – spiega – non voglio avere piani. Non voglio avere qualcosa che devo fare per forza in un determinato momento, ho solo voglia di godermi un pò di tempo con la mia famiglia e trascorrere più tempo possibile con loro. Ad essere sincero mi è piaciuto moltissimo il test che ho fatto con la V8 (del Campionato Australiano V8 Supercars): non credo affatto che sia in grado di dare lo stesso tipo di emozione ed adrenalina di una moto, ma allo stesso tempo non é rischioso quanto una moto, e questa é una componente importante del discorso.”
“Il punto é che molta gente non capisce quanto stai rischiando ogni volta che scendi in pista su una moto: ogni volta che sei in sella spingi sempre al limite, anche in cattive condizioni, anche con gomme che non danno un buon feedback. Ci sono un sacco di cose che potrebbero andare storte, e avere quattro pareti intorno [in un’auto] di solito é meglio. Le Supercars V8 sono qualcosa che ho intenzione di prendere in considerazione per il futuro: se potrò davvero farlo sul serio o meno è qualcosa che vedrò più avanti, ma per ora ho solo voglia di godermi il tempo con la mia famiglia e con Adriana, poi vedremo cosa succederà in futuro. ”
via | Channel Ten Sports
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