Poggiali: "Capisco Stoner, nella vita ci sono cose più importanti della moto e dei soldi"
Manuel Poggiali, ex-pilota sanmarinese campione del mondo 125 e 250 ritiratosi a 25 anni, commenta l'annuncio-shock del ritiro di Stoner.
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L’annuncio del prematuro ritiro di Casey Stoner dalle competizioni ha ricordato a molti appassionati un altro ‘abbandono’ per diversi aspetti molto simile a quello del campione australiano, quello di Manuel Poggiali. Stoner compierà 27 anni in Ottobre, mentre l’ex-pilota sanmarinese – Campione del Mondo della 125 nel 2001 e della 250 nel 2003 – si era ritirato a metà stagione nel 2008, a soli 25 anni, adducendo ragioni che si possono sintetizzare in una generale ‘perdita di entusiasmo’ per il mondo delle corse. Eurosport ha condotto una lunga intervista con lo stesso Poggiali per avere un suo parere sulla decisione di Stoner, di cui riportiamo alcuni dei brani più significativi.
“La scelta di Casey io la posso capire meglio di altri – riconosce Poggiali, oggi 29enne e padre di un bambino di 3 anni – Quando dice che nella vita ci sono cose più importanti che andare in moto e guadagnare tanti soldi non ci trovo nulla di scandaloso, anzi. Crescendo e maturando la vita ti porta a confrontarti con nuovi stimoli, le priorità cambiano e ti accorgi che andare in moto può pesarti e che costruirsi una famiglia e avere uno stile di vita un po’ più ‘normale’ non è affatto male.”
Secondo Poggiali, una vita interamente votata al motociclismo sportivo può alla lunga logorare i piloti, a cui viene a mancare ciò che si potrebbe definire come la ‘normale quotidianità’ di uno stile di vita da ‘comune mortale’: “La gente spesso si dimentica che chi intraprende la carriera di pilota del motomondiale spesso inizia in tenerissima età. Io ho iniziato a 9 anni, Casey a 14 anni ha lasciato l’Australia per venire in Europa e inseguire il suo sogno di diventare campione. A quell’età non conosci altra cosa che la passione per i motori. E’ solo crescendo che capisci che nella vita possono sorgere nuovi bisogni e priorità: che si può vivere bene, forse meglio anche senza le corse“.
In molti ipotizzano che un ‘animale da gara’ come Stoner non riuscirà a resistere a lungo lontano dalle corse, prevedendo un suo futuro rientro in qualche forma nel mondo delle competizioni. Questo però non é stato il caso di Poggiali: “Io sono uno molto diretto quando prendo le proprie decisioni, non sono il tipo che vuole tornarci sopra. Ci ho pensato tanto e ho capito che smettere, godermi la famiglia e gli affetti era quello che davvero volevo. Non mi sono mai pentito di quella scelta, ho dato tutto me stesso per diventare un campione del mondo e dedicare quel successo a mio babbo (scomparso nel 1999) e per lasciare un segno importante nel motomondiale: ci sono riuscito e a quel punto ho capito che era giusto prendere un’altra strada.”
“Le moto restano ancora una grande passione – ammette Poggiali, che attualmente tiene anche dei corsi di guida sicura in circuito – non ho smesso di guidare, vado in pista con gli amici e mi diverto tanto anche senza l’assillo del cronometro. Se per Stoner sarà lo stesso non lo posso sapere però per me è stato così“.
Comunicando il suo addio, Stoner non ha risparmiato critiche alla Dorna ed al modo in cui il Motomondiale viene organizzato e gestito, indicandolo come una delle cause della sua decisione: “Per il mio carattere e la mia indole io non avrei mai detto quelle cose – commenta Poggiali – Io sono sempre stato più ‘politically correct’, non avrei fatto una simile sparata. Nel mio caso questi particolari non hanno mai inciso nella decisione di lasciare il motociclismo. Non condivido le sue parole però le rispetto. Ci si lamenta spesso che tutti si comportano, pensano e dicono le stesse cose nel nostro mondo invece non è sempre così. Anche questa è una cosa bella“. Sul sito di Eurosport l’intervista completa a Manuel Poggiali.