MotoGP Austin, Marquez “vola” … a piedi e in moto: pole da record!

Sotto la bandiera a scacchi, quel gran diavolo di Marc Marquez, presa “al volo” con scatto da podista olimpico la seconda moto dopo il ko della prima cavalcatura a poco più di due minuti dalla fine, fa un giro capolavoro togliendo a Dovizioso e alla Ducati la soddisfazione della pole.

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 11 apr 2015
MotoGP Austin, Marquez “vola” … a piedi e in moto: pole da record!

Che giro, ragazzi! E che numeri! Il fenomeno della Honda resta tale, non vuole concedere agli avversari neppure le briciole, si infila da par suo – come sgomitasse – nella prima casella della prima fila, deciso a tenersi pulita la strada per lo start di domani e non bissare la brutta esperienza del quasi caos nella prima corsa stagionale a Losail.

Il 2’02.135 di Marquez, oltre che giro record, è una mazzata per le velleità di chi pensava di aver accorciato il gap con il campione del mondo, se non addirittura di averlo oramai in pugno, umano fra gli umani.

Ma Marc resta “marziano” e ai piloti “terrestri” non resta altro che sperare in guai esterni al valore del fuoriclasse della Honda, cioè nello zampino della jella. Intendiamoci, qui si parla del solito giro secco, che sempre pesa – in questo caso come una mannaia – ma il cui valore è più di carattere psicologico che di reale sostanza.

L’ombra di Marquez incute timore a tutti ma, si sa, la gara è la gara e tutto può succedere. Dovizioso ci ha provato nella sciabolata del giro secco e ci proverà domani in corsa, specie nella prima parte, con una Ducati attesa alla conferma degli exploit della notte di Losail.

Idem Iannone, certamente capace domani di un rilancio sui primi, dopo aver remato oggi nelle Q1 e recuperato nella finalissima una modesta terza fila. Le Ducati anche qui sono in lizza per il podio e non disperano in un miracolo più miracolo di quello del Qatar.

Faticano le Yamaha, ma sia Lorenzo sia Rossi giocano le carte buone puntando tutto sulla … distanza. Lo spagnolo deve dimostrare che i problemi del suo casco non si ripeteranno e l’italiano non deve dimostrare niente, se non andare oltre il miracolo, con il bis tutto d’oro di Losail. Mai dire mai.

Un plauso a Redding e a A. Espargaro. Domani gran battaglia davanti e gran battaglia nelle retrovie: tre gruppi di fuoco, a meno che Marc riesca ad involarsi da solo, salutando subito la compagnia.

E se domani piove?

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