Tre domande a Troy Bayliss

Breve intervista con il tre volte Campione del Mondo della Superbike Troy Bayliss.

Di Adriano Bestetti
Pubblicato il 1 giu 2012
Tre domande a Troy Bayliss


Durante un recente evento organizzato a Monza dalla catena di abbigliamento tecnico Wheel Up in collaborazione con Spyke, abbiamo avuto l’occasione di scambiare una velocissima serie di battute con il mitico Troy Bayliss, tre volte Campione del Mondo SBK con Ducati (2001, 2006, 2008), di passaggio in Italia per una serie di test in pista con la casa di Borgo Panigale e per premuovere le sue nuove tute racing SpykeTB evo replica Bayliss.

A quasi quattro anni dal ritiro, la popolarità dell’australiano presso i fans italiani é ancora grandissima, come dimostra l’alto numero di tifosi intervenuti per strappare un autografo o una foto con il campione. La prevedibile alta affluenza di appassionati non ha lasciato molto tempo per le interviste ad un comunque disponibilissimo ed affabile Bayliss, visibilmente contento dell’ennesima dimostrazione d’affetto dei fans italiani.

Probabilmente hai già guidato e testato tutti i più recenti modelli della produzione Ducati: secondo te, se un motociclista ‘normale’ che ama Ducati ma non fa track-days volesse acquistare una moto per l’uso quotidiano, quale consiglieresti e perché?
Dipende, varia da persona a persona naturalmente. E’ una domanda difficile restringendo il campo alla sola Ducati, potrei suggerire diverse cose: se non si ha esperienza suggerirei una piccola Monster, ma anche l’Hypermotard potrebbe essere una buona scelta. E’ un discorso complicato, perché esistono proposte valide anche da altri marchi.

Ma se dovessi fare un solo nome?
Un solo nome? Io prenderei la …(Ci pensa a lungo) .. tutto sommato direi una Hypermotard: ha velocità, versatilità e la vedo bene anche come moto per l’uso quotidiano.” Leggi il resto dell’intervista dopo il ‘continua’.

Troy Bayliss a Monza
Troy Bayliss a Monza
Troy Bayliss a Monza
Troy Bayliss a Monza

Hai preso parte a un paio di gare di V8 Supercar nel 2009, in tempo per fare anche un incidente sul circuito di Bathurst: hai intenzione di riprovare oppure l’idea di una carriera sportiva su quattro ruote é definitivamente alle tue spalle?
E’ stata un’esperienza molto breve ma divertente, e si trattava di qualcosa che avevo sempre desiderato fare. Non ho gareggiato molto in auto, anche se ho avuto qualche altra esperienza al di fuori delle V8, ma per me si é sempre trattato di puro divertimento. La mia occupazione principale rimane comunque seguire i miei figli, e penso che questo sia semplicemente quello a cui voglio dedicare il resto della mia vita.”

Davvero non senti più il richiamo della pista?
Credo che nella vita ci siano dei momenti in cui devi semplicemente dire ‘basta’. Dentro di me sento che se volessi potrei anche continuare e fare bene, ma niente é per sempre. Penso che il Motociclismo mi abbia dato moltissimo, ma era semplicemente arrivato il momento di chiudere.”

Molti appassionati hanno ancora negli occhi il tuo incredibile sorpasso alla prima variante nella Gara-2 di Monza 2000, quando in un solo colpo infilasti in staccata Chili, Edwards e Yanagawa per prendere la testa della corsa. Quello é probabilmente il momento in cui iniziò ufficialmente la tua storia d’amore con i tifosi italiani: vedere un pilota allora semi-sconosciuto, di oltre 30 anni, che subentrava al mitico Foggy sulla Ducati ufficiale e ti faceva un numero simile su una pista e una moto praticamente sconosciute era stata una cosa davvero incredibile. Cosa ti ricordi di quel particolare momento e come lo consideri personalmente nell’ambito della tua carriera?
E’ vero, é così. Ripensando oggi a quel weekend, avrei voluto essere anch’io in tribuna alla prima variante per vedermi compiere quell’incredibile sorpasso. Per me é stato speciale, perché fù proprio in quel momento che molta gente in Italia si rese conto che ‘stavo arrivando’. E fu anche in quello stesso giorno che Ducati decise che non sarei più andato da nessun’altra parte. Anch’io la vedo in questa maniera, come il vero inizio del mio rapporto con Ducati e con i tifosi italiani.”

Troy Bayliss a Monza
Troy Bayliss a Monza
Troy Bayliss a Monza
Troy Bayliss a Monza

foto | Wheel Up (Claudia Bellotti)

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