Silverstone, qualifiche "nere" per la Ducati. Rossi e Hayden ... a terra. Prima pole per Bautista
L’emozione di queste fredde e ventose qualifiche sullo splendido e infido tracciato inglese (47 cadute nel we del 2011) di Silverstone viene dalle spettacolari cadute di Valentino Rossi e di Nichy Hayden. Piloti (quasi) illesi, solo spavento, e moto a pezzi. Già in mattinata il nove volte campione del mondo aveva giocato il suo jolly. Questo incidente, ovvio, tiene il binomio Rossi-Ducati ancor di più nel mezzo della palude: non c’è alcun passo avanti rispetto alla soluzione degli annosi problemi tecnici e il gap nei confronti degli avversari resta più o meno sempre lo stesso.
Si può girare e rigirare la frittata, ma questa è la sentenza: Rossi e la Ducati erano e restano fuori gioco. Ma c’è di più. La caduta di oggi può contribuire a dare manforte a chi crede oramai esaurita l’esperienza del binomio italiano Rossi-Ducati e a credere alle voci che danno il pesarese impegnato a costruire un proprio team nel 2013. Tanto più che il successivo brutto volo di Hayden, (moto con set up diverso) non solo chiude una giornata da dimenticare per la Casa di Borgo Panigale, ma, tant’è ne dica Vittoriano Guareschi, apre interrogativi pesantissimi sui limiti strutturali della moto italiana e sulla sua reale possibilità di ripresa.
In altre parole, pare proprio che le qualifiche di Silverstone mettano una pietra sopra alla possibilità dello strombazzato e auspicato rilancio delle “rosse”. Alla fine, la pioggia “regala” all’ottimo Bautista e alla super bilanciata Honda del Team Gresini una insperata quanto meritata (prima) pole, davanti a un volitivo Spies e all’attentissimo Stoner. Poi seconda fila con Lorenzo, Pedrosa, Barbera. Quindi Hayden che mantiene il settimo tempo (gap di 0.859) davanti a Dovizioso e a Bradl. Decimo Rossi, in quarta fila (+2.113). Prevedere corsa bagnata è sin troppo facile. Ma qui tutto può accadere.