Amarcord: RC Rally e le altre enduro 125 Gilera
Rubrica Amarcord: Gilera RC Rally e le altre enduro 125
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Prosegue, seppur con una settimana di interruzione, il viaggio spazio temporale della Rubrica Amarcord, alla riscoperta di modelli che non esistono più, neanche nel nome, ma che hanno rappresentato per molti di noi il primo mezzo a due ruote oppure il sogno di sempre. Questa volta siamo andati a caccia dei 125 da enduro degli anni Ottanta delle gloriose case italiane come Gilera. Nel frattempo ricordiamo che se avete una moto o anche un ciclomotore che vi sono rimasti nel cuore e volete raccontarci la vostra storia, mandate una mail a suggerimenti@motoblog.it allegando se possibile qualche vostra immagine d’epoca.
Negli Anni Ottanta molte case motociclistiche proponevano i loro modelli “Rally”, grazie anche alla risonanza mediatica che la Parigi Dakar aveva sui giovani dell’epoca. L’unica moto in grado di impensierire un po’ l’Aprilia Tuareg Rally, sebbene in difetto di alcuni cavalli, fu la Gilera RC Rally 125, dove la sigla RC stava per Regolarità Casa, a sottolineare la sua indole fuoristradistica. La casa di Arcore in quegli anni aveva sfornato numerosi modelli enduro di successo, a partire dalla RX 125 dell’84, passando per la RX 125 Arizona, presentata poco dopo e già contagiata dal “morbo africano” con il suo serbatoio da 22 litri e altri accessori in stile dakariano come i paramani, la griglia parasassi sul faro e la borsa porta oggetti posteriore.
Nel frattempo, nel 1985, Gilera si presentò al rally di Sardegna con una inedita RX 250 Arizona Rally…Successivamente fu la volta della RTX 125 e della Arizona Hawk 125 del 1986, eredi rispettivamente della RX e della Arizona e come le loro antenate disponibili anche nella cilindrata 200. Nell’87 arrivarono la ER 125 (e 200) e la RRT Nebraska,con propulsore dotato di valvola allo scarico APTS e carburatore Dell’Orto PHBH 28 in luogo del precedente 26 mm. Questi due modelli vennero presentati sulla pista Ferrari di Fiorano il 4 Dicembre 1986 insieme alla Fastbike, che può considerarsi la prima supermotard di serie.
Solo qualche giorno più tardi, al Motor Show di Bologna, venne presentata la RC Rally 125, molto più specialistica e sportiva delle sue “cugine” e nata come risposta alla clientela più esigente che voleva una moto da enduro “vera”. Esteticamente molto simile alla meno conosciuta RX 250 Arizona Rally, la Rally adottava una ciclistica differente rispetto alle altre 125 della casa di Arcore, con un nuovo telaio in acciaio in tubi tondi con telaietto posteriore smontabile, ruote in alluminio e sospensioni più adatte all’uso off road, con forcella Paioli da 36 mm e ammortizzatore posteriore Boge, mentre il freno anteriore Grimeca da 240 mm con pinza a doppio pistoncino flottante e il tamburo posteriore da 140 mm rimanevano invariati. La dotazione comprendeva un serbatoio maggiorato, due radiatori di raffreddamento, sella a sgancio rapido e una strumentazione che, pur mancando del contagiri, aveva sulla destra uno strumento con l’indicatore per la temperatura del liquido di raffreddamento e l’orologio digitale, oltre a un trip master meccanico regolabile manualmente che nella sua semplicità andava comunque bene per le gare di Motorally.
Il resto della dotazione era quella di una enduro stradale, con la possibilità di avere anche l’avviamento elettrico, anche se a dire il vero sulla maggior parte delle RC questo accessorio veniva snobbato in favore della più classica pedivella, che faceva molto più “duro”. Il motore era derivato da quello delle ER e RRT, con valvola allo scarico meccanica APTS, contralbero di equilibratura e miscelatore separato, mentre differenti erano la taratura del carburatore da 28 mm, la cassa filtro e lo scarico; la potenza dichiarata era di 25 CV a 9.250 giri, per una velocità massima di 135 km/h. Disponibile in due colorazioni, rossa con sella nera o bianca con sella rossa, nel 1987 era venduta a 4.205.000 di lire, che diventavano 4.505.000 con l’avviamento elettrico.
Contemporaneamente venne presentata anche la versione 250, che aveva il disco posteriore e un motore capace di sviluppare ben 40 CV a 8.000 giri, per un velocità massima superiore ai 150 km/h, venduta a un prezzo di poco superiore ai 5 milioni di vecchie lire. Nonostante il successo, la RC Rally restò sul mercato solo un paio d’anni; già un anno più tardi però, nel 1987, venne presentata al Salone di Milano la sue erede R1, che venne commercializzata a partire dal gennaio ’88 contestualmente alla più “stradale” XR1 che sostituiva la Nebraska, anche se la RC Rally rimase in produzione fino alla fine dell’anno. Stava scoppiando la moda delle “dakariane” con carenatura e parafango basso e quindi la linea “classica” della RC non era più molto attuale.
La R1 mantenne quindi l’impostazione specialistica della RC Rally, ma con una linea più attuale con cupolino e doppio faro, mentre la strumentazione era identica; la ciclistica si rinnovò invece con un disco posteriore e un nuovo forcellone e anche il motore subì alcune modifiche, sviluppando la potenza di 27 CV a 9.500 giri. A dimostrazione della sua attitudine fuoristradistica, la R1 conquistò diversi successi nel campionato italiano Motorally del 1988. Disponibile in una sola colorazione bianco-nero, era venduta a 4.285.000 lire, più le solite 300.000 per l’avviamento elettrico e ne fu realizzata anche la versione da 50 cc.
Gilera in quegli anni sfornava un modello dietro l’altro e così ben presto il ruolo di specialista del Rally fu preso dalla splendida R1S, presentata al Motor Show di Bologna del 1988, evoluzione della R1, con motore da 29 CV a 10.000 giri, questo almeno fino al 1990, quando la Casa di Arcore tirò fuori un nuovo prodotto con attitudini off-road, rispolverando la mitica sigla Regolarità Casa, con la RC125 Top Rally, la cui potenza saliva a 31,5 CV, erogati a 10.300 giri e di cui vennero realizzate anche le versioni 50 cc e 600 con motore quattro tempi. Ovviamente nel listino Gilera erano disponibili anche modelli meno specialistici, come ad esempio la XR1 (quella con il “becco”, lanciato dalla Suzuki DR750) cui seguì poi nel ‘90 la XR2 Marathon, per non parlare delle splendide stradali KZ e KK, ma per i 16 anni amanti dell’off road, la sigla RC rimarrà sempre nel cuore. Parallelamente allo sviluppo delle 125, come accennato Gilera presentò nel 1989 anche la versione 600 della RC, con il mitico motore quattro tempi Bi-4 progettato da Cesare Bossaglia, portato a 558 cc e con 48 CV, ma questa è un’altra storia e presto ve la racconteremo…
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