WDW 2012: il tormentone "Rossi - Ducati"
Gira che ti rigira la discussione va a finire sempre lì. Amore e odio. Valentino e Ducati. Il difficile rapporto, iniziato 1 anno e mezzo fa con tutte le aspettative del caso sembra essersi ancor più complicato per via dei risultati deludenti e delle dichiarazioni (scappate) in qualche dopo-gara. Così, anche e soprattutto al WDW 2012, il popolo ducatista dice la sua e lo fa senza mezzi termini, suppur prendendo due direzioni diametralmente opposte.
Molte le voci e i pensieri di chi sostiene Valentino, rievocando i 9 titoli “…non vinti a caso” e l’accusa mossa alla Ducati di non aver fatto abbastanza rispetto alle richieste del pesarese. Ma a questo punto della nostra intervista, un altro cordone di appassionati interviene e partecipa alla discussione. La risposta è lapidaria, di quelle che non lasciano scampo: “…Valentino non è stato in grado di capire e adattarsi alla moto, nonostante gli accorgimenti tecnici che gli sono stati dati in base alle sue indicazioni“.
Altri ancora rincarano la dose: “…non si può guardare solo al passato“. Riconoscono quanto Rossi ha fatto vedere fino al 2009, ma c’è da constatare anche la parabola discendente di un pilota che si è adagiato sui suoi trionfi, credendo di aver la soluzione pronta ad ogni problema, senza più metterci del suo. E ancora che “…il calendario della MotoGP ha ben 18 gare da disputare, non si corre tutto l’anno solo a Le Mans“.
Proprio da quel podio invece altri fan, rigorosamente brandizzati di giallo, puntano le loro convinzioni sulla capacità indiscussa del tavulliano di portare alla vittoria qualsiasi tipo di moto, in qualsiasi condizione fisica. Ma allora la famosa questione del “muro“, quel muro innalzato all’interno del box da Valentino contro Lorenzo quando era ancora in Yamaha? “…Ora accade che sia Rossi a copiare gli assetti da Hayden, specie dopo le disastrose prove del sabato“.
Non può mancare la fazione nostalgica, seconda la quale “…era Casey, il solo capace di afferrare il mezzo, interpretarlo e portarlo al limite“. Infine, una nuova corrente di tifosi elegge, in questo pseudo-motomercato di fine giugno, un eccellente sostituto in grado di cavalcare la Rossa, con la sua guida grintosa e senza compromessi: Cal Crutchlow. C’è persino chi prova a intonare un piccolo coro in favore del pilota inglese. Tutti però concordano (e auspicano, per il bene reciproco) sulla conclusione della “love story” tra il Dottore e la Rossa di borgo Panigale. Stasera a Riccione ci sarà il bagno di folla per i “Campioni”, forse la prova del nove sulla popolarità del pesarese tra gli appassionati Ducati.