Telefilm: la moto di Fonzie
Sapete anche voi come nascono certe discussioni. Sei al bar, l’aperitivo, chiaccheri del più e del meno, e alla fine sei su un argomento che due minuti prima nemmeno ti sognavi.
E’ successa una cosa del genere qualche giorno fa. Tutti i presenti si sono soffermati su una di quelle domande esistenziali, che se non trovi una risposta a breve ti rimane l’amaro in bocca, neanche fosse il peggior Crodino sulla faccia della Terra.
Ed ecco anche per voi: ma che moto guidava Fonzie? “Una Harley!” “Embè, cos’altro poteva guidare?” E poi giù con gli inevitabili “Ti ricordi quella volta che…”. Ovviamente la discussione si è spostata su altro.
Il bello di internet è che ci si trova di tutto, così ho effettuato la mia piccola indagine da novello Lucarelli di Blu Notte. Ebbene quello che ho scoperto ha dell’incredibile, e se non volete rovinare un mito della vostra infanzia, cambiate subito sito e non continuate nella lettura…
Los Angeles, anni ’70, un tizio con un giubbotto di pelle nera entra nello studio. Si siede su una moto. L’obiettivo ingrandisce l’immagine.
La moto ha dei sostegni. Di legno!
Il tizio, Henry Winkler, sta provando una scena di Happy Days. Si è proprio l’attore che interpreta Arthur Fonzarelli, il nostro Fonzie!
Ebbene si, Winkler non era un buon motociclista, anzi, diciamolo chiaramente, di moto non ne capiva proprio nulla. Winkler non ha mai realmente guidato nessuna delle moto, che erano sempre appoggiate ad un sostegno in legno, trainato da una apposita crew per i vari set. Oppure, come nel caso del salto dei barili, veniva sostituito da uno stuntman.
Passiamo alle moto. Fonzie “venne messo”, scusate ma questa volta è proprio il caso di dirlo, in sella ad una Harley Panhead nei primissimi episodi della serie, poi su Harley Knucklehead, Harley Sportster, Triumph 500 CC Twin, Trophy 650 CC e BSA, grigie, nere o blu.
Udite udite. Secondo le nostre fonti ci sono state moto differenti per ogni episodio, negli undici anni della serie tv, e la stessa moto non si è quasi mai rivista due volte!
Chissà se è successa la stessa cosa per le Kawasaki dei CHiP’s. Ma questa, come direbbe Lucarelli, è un’altra storia…