Il riquadro della discordia

Di Gianluca Pezzi
Pubblicato il 17 ott 2006
Il riquadro della discordia

Abbiamo cercato di aspettare e ragionare a mente fredda sul “pasticciaccio brutto” visto domenica scorsa su Italia 1.
Chi scrive, come molti altri, si è catapultato a pochi millimetri dallo schermo televisivo per cercare di capire cosa stava succedendo. E quel maledettissimo quadrato lasciato “libero” dalla pubblicità, sembrava più piccolo del solito, sembrava non riuscire a contenere quanto stava andando in onda.
I secondi passavano, il disastro Honda veniva trasmesso in mondovisione, ma il quadratone puniva tutti quelli che avevano “fame” di immagini.
No, non siamo come quei fenomeni da baraccone che ogni tanto aizzano il popolo chiedendo a gran voce l’abolizione della pubblicità. Sappiamo che la MotoGp arriva a casa nostra in diretta e gratis, o quasi, grazie agli spot ed agli sponsor. Abbiamo attraversato annate di telecronache “soporifere”, annate di segnale criptato e grazie agli spot, siamo a tornati a vedere la “classe regina”.
Domenica scorsa non è andato in crisi il sistema tv/pubblicità, ma il modo in cui è stata proposta, poco accattivante anche per gli inserzionisti che si sono tirati dietro gli improperi dei telespettatori.

Crediamo che i tifosi e gli appassionati possano accettare le scritte in sovraimpressione, e forse anche gli spot. Ma che sia data, quanto meno, la possibilità al cronista di interromperne la serie quando accadono fatti estremamente importanti.
Domenica pomeriggio 2 piloti si sono giocati in pochi istanti un pezzo di mondiale e, forse, il titolo stesso. Molti di noi ricorderanno, tristemente, solo quel maledettissimo quadrato in basso a sinistra.
Immagine | Italia 1 – Quanteruote.info

Ultime notizie