MotoGP, il Mugello incorona Lorenzo "il Magnifico". Rossi-Ducati, bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 15 lug 2012
MotoGP, il Mugello incorona Lorenzo


Non c’è stata storia per la vittoria, con Lorenzoil Magnifico” assoluto dominatore di un Mugello non certo da incorniciare ma nemmeno da disprezzare. Non c’è stata storia per il secondo posto, con Dani Pedrosa debole nell’attaccare il maiorchino fuggitivo ma forte nel respingere gli assalti di Andrea Dovizioso, di nuovo positivo e sul podio e ancora davanti agli altri piloti della Yamaha, escluso Lorenzo.

La storia c’è stata, eccome, subito dietro, infuocata, con una bagarre nel fazzoletto di un secondo e mezzo, protagonisti Bradl, Rossi, Crutclow, Hayden, giunti nell’ordine. Quindi il quasi irriconoscibile Stoner, sbiadito ottavo posto dopo anche un fuoripista, davanti al deludente Barbera (autore ieri del colpaccio del terzo tempo in qualifica), poi Bautista e, a oltre 57 secondi, uno Spies, davvero fuori fase.

Poco da aggiungere sul valore del binomio Lorenzo-Yamaha, meritatamente in testa alla classifica, meritatamente avviati verso il titolo. La strada è ancora lunga e tutto può accadere. Ma con Stoner in fase di luna storta, Lorenzo può giocare a gatto col topo, anche su un tracciato come il Mugello, potenzialmente più favorevole alle caratteristiche delle moto dell’Ala Dorata.

Pedrosa e Dovizioso sono in partita, da protagonisti, ma, sostanzialmente, sempre con le stesse carte: belle carte, carte pesanti, ma manca sempre un punticino per vincere la partita. L’outsider più convincente è Bradl, anche al Mugello, forte in attacco e in difesa, senza più timori reverenziali e pronto per il podio.

La fiondata di Crutchlow, attesissima nel finale infuocato del duello con Rossi, non c’è stata. Come mai? Forse Cal ha voluto evitare l’azzardo, con possibile patatrac, accontentandosi di un risultato che però lo vede perdente nei confronti di Dovizioso e anche di Rossi.

Già, Rossi, quinto e forse mai come oggi nel dilemma del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Dire che la Ducati è un cancello è una stupidaggine. Come dire che Valentino è fermo. Ma c’è un “ma”. La Ducati ha un gran motore ma fa un’altra corsa rispetto a chi lotta per la vittoria. Oggi il gap si è ridotto a 11-12 secondi ma siamo al Mugello, con tutti gli annessi e connessi.

I suoi due piloti ufficiali oggi danno quel che possono (o che vogliono): Hayden sempre veloce ma sempre “fregato” dalla sbavatura finale, Rossi sempre poco convinto (sin dalle prove ufficiali) all’inizio di pesare nel gioco vero della corsa per poi però girare su tempi ottimi, ma oramai troppo lontano dalla testa della corsa.

Rossi non sarà più quello dei suoi giorni migliori, ma mantiene un alto potenziale tecnico-agonistico che forse oramai utilizza con il lanternino: se davvero fosse convinto potrebbe portare la sua Ducati più avanti, sul podio. E’ davvero ora che la nuova proprietà tedesca dica la sua, dando a tutti, Rossi e squadra compresi, quelle certezze tattiche e strategiche che oggi mancano.

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