Silverstone allagata, la "stella" è il 19enne Baz (Kawasaki). Biaggi e Melandri in ... difesa
Il motociclismo, la SBK in particolare, presenta sempre “piatti” particolarmente appetibili, con un menu ricco e vario che muta a seconda dei circuiti e delle condizioni atmosferiche. A Silverstone lo spettacolo non è certo mancato, soprattutto non sono mancati i colpi di scena, aprendo interrogativi e anche … polemiche sul valore dei piloti in pista e sull’evoluzione della classifica iridata.
In classifica generale Biaggi resiste (274 punti) ma esce da Silverstone con un vantaggio praticamente dimezzato rispetto a Melandri (263,5), con Sykes a 222,5 e Checa a 220,5. Da questo punto di vista stanno peggio sia Checa che Sykes, a terra in gara due sotto il diluvio, dopo una corsa in rimonta.
Melandri sorride per il nuovo passo avanti in classifica ma anche lui, così come Max Biaggi, non escono da Silverstone con la fanfara. Da parte dei due italiani si può comprendere l’esigenza di non strafare e di non commettere errori per non compromettere la classifica, ma poi gli errori si fanno lo stesso (vedi il volo di Max in gara uno) e non è esaltante vedere due piloti di quel livello in sella a moto quali Aprilia e BMW ufficiali annaspare.
Per la cronaca, gara uno vinta da Baz (Kawasaki) davanti a due stupendi Fabrizio e Badovini (podio con brivido finale) e gara due vinta da Guintoli davanti a Baz e Smrz. Ma al di là delle classifiche, l’eroe della giornata è il 19enne Baz, un giovanissimo talento francese, inattaccabile sull’acqua e superbo sull’asciutto, driver da pelo sullo stomaco specie sui curvoni veloci, in fortissima crescita e sicuramente stella nascente del mondiale SBK.
Ma merita un plauso anche il grintosissimo Giugliano, altro giovane talento che solo la sfortuna priva ancora del risultato che conta. Silverstone sposta la bilancia a favore dei giovani leoni, sulla buona strada per spodestare la vecchia guardia, oggettivamente in eccessiva difesa, almeno quando le condizioni sono quelle viste oggi a Silverstone.