Triumph Bonneville by Cafe Racer Dream
special Triumph Bonneville by Cafe Racer Dream
La Triumph Bonneville rappresenta un’ottima base di partenza per special dal sapore british, ma non solo. Quella realizzata dalla Cafe Racer Dream segue le ultime mode delle scrambler essenziali, realizzate con poca spesa, eliminando il superfluo e coprendo tutto da verniciature mimetiche o nere. Questa Bonneville è la special numero 18 dell’officina spagnola, contrassegnata dalla sigla CRD 18.
Il progetto inizia alla fine di aprile quando Juan affida la sua Bonneville al team CRD capitanato da Pedro Garcia, meglio conosciuto nell’ambiente come Pery. Si tratta del quinto Bonnie che capita sotto le mani dell’officina iberica, che ha da poco aperto i battenti e a oggi può vantare già alcuni progetti che coinvolgono principalmente Honda CB 750 e 900 degli anni Ottanta e Yamaha SR 250 ma anche BMW R75 e appunto Triumph Bonneville. L’idea prende il nome di Proyecto Corsario, ispirato alla Plage des Corsaires di Anglet, nei pressi di Biarritz in Francia, dove Juan è solito surfare sulle onde dell’Atlantico e sul blog dell’officina è possibile seguire le fasi della lavorazione, durata tre mesi.
L’idea è quella di realizzare una “Black Edition” molto scarna ed essenziale ma non basta eliminare pezzi superflui, occorre anche fare un po’ “la spesa” di pezzi ad hoc. Per prima cosa vengono comunque eliminati fianchetti e parafanghi ma il serbatoio originale viene mantenuto. Il motore bicilindrico da 865 cc è stato solo un po’ rinvigorito utilizzando un filtro aria K&N libero e uno scarico artigianale due in due con i terminali laterali alti, disegnato, a detta del costruttore, per evitare scottature.
A livello ciclistico l’avantreno è stato ribassato riducendo di 5 cm la corsa della forcella originale da 41 mn. Le ruote sono state sostituite con due da 18 pollici di diametro e verniciate a polvere nera, così come molti altri dettagli. La scelta degli pneumatici cade invece su due Dunlop K180 montati se entrambi in cerchi nella identica misura 130/80-18.
Dietro invece il telaietto reggisella è stato tagliato e risaldato per accorciare la linea del retrotreno e lasciare a vista la gomma tassellata. Le modifiche hanno riguardato la sostituzione di alcuni pezzi come il manubrio Renthal Ultra Low, la pompa del freno anteriore AJP, le manopole Domino e i comandi luce in stile enduro. A proposito di illuminazione all’avantreno compare un faro bobber style mentre il fanalino posteriore è integrato nel porta targa laterale artigianale made by Cafe Racer Dream.
Non mancano gli indicatori di direzione, minimali ma presenti sulla sommità degli ammortizzatori dietro e ai lati della piastra inferiore della forcella. Anche la strumentazione è il più scarna possibile, con un piccolo strumento montato davanti al manubrio. Uno stile un po’ post atomico quello di CRD, ma che non sfigura certo davanti ad altre special costruite con budget molto più alti.