Bollo: cartelle pazze!
Pensavate che la finanziaria fosse l’ultima truffa legalizzata?
Nossignori, ecco a voi le “Cartelle esattoriali pazze“! (Qui la musica da circo è obbligatoria!)
Dopo averci massacrato con gli Autovelox utilizzati indiscriminatamente per batter cassa, ecco che le regioni corrono nuovamente ai ripari per ripianare i loro conti sempre più in rosso.
Chi non ha conservato i tagliandi del bollo (tassa regionale di proprietà del veicolo) degli anni passati, o ha smarrito le ricevute di versamento relative ad auto e moto, deve cominciare a temere.
In questi giorni infatti le nostre amate Regioni stanno inviando una lettera che in poche parole dice: “Secondo noi non hai pagato il bollo nel tal anno…quindi ci devi dei soldi!“.
Risultato: nella maggioranza dei casi, vi toccherà ri-pagare i bolli passati, con l’aggiunta degli immancabili interessi di mora del 2,5% annui, la sanzione amministrativa del 30% e le spese di pocedimento (circa 5€).
Il bello che, a quanto pare, ogni anno a Gennaio la cosa si ripete sempre.
Infatti è successo nel 2006 con i bolli 2001-02 e quest’anno sta succedendo con quelli 2003.
Se volete però, potete chiedere una visura o cronologico all’Aci che vi costa dai 6 ai 20 € per dimostrare che i bolli sono stati già pagati.
Quindi nel migliore dei casi, vi toccherà spendere per far valere la vostra buona fede, oppure procedere al pagamento, perchè la vostra parola contro quella della regione (che manteniamo noi con le nostre tasse) non vale ovviamente nulla!
Avete ricevuto la stessa identica lettera, ma siete di quelli bravi che hanno conservato le ricevute di pagamento?
Dovrete comunque perdere del gran tempo per inviare tutti i documenti e moduli necessari a chiarire la vostra posizione.
(Mentre i delinquenti, fuori per l’indulto, vi ruberanno la moto nel parcheggio del P.R.A….)
Se poi chiedete spiegazione in Regione, con le ricevute in mano, dopo interminabili code e trafile burocratiche, ecco la risposta: “Un nostro errore. Si tratta di cartelle pazze!“.
(Altro giro di musichetta in tipico stile circense.)
C’è chi, malizioso, avanza da anni la seguente teoria:”Le cartelle sono estremanente furbe, non pazze! La Regione finge di non aver ottenuto il pagamento di anni passati. Il cittadino, se ha perso le ricevute, è fregato. Una vergogna nazionale. Un giochino avallato dai regolamenti regionali, perché la prescrizione varia secondo la Regione: possono chiederci i soldi anche a distanza di 3, 5, 10 anni. Come pare a loro.”
Questo succede ovviamente anche per le multe: i cittadini ricevono a casa una multa già pagata, oppure una nuova per aver pagato qualche lira in meno o, addirittura, in più.
Siamo arrivati ormai a milioni di queste cartelle pazze.
Se fate due conti, è un attimo capire quanti sono gli euro potenzialmente intascabili dalle regioni.
La cifra varia ovviamente secondo l’entità del bollo, gli interessi, il numero di persone che hanno conservato le ricevute, ecc…ma resta comunque incredibilmente consistente.
Senza poi considerare quei cittadini che si faranno intimorire dalla lettera della Regione (o non godono di tempo da perdere in acrobazie burocratiche pericolose) e, anziché dimostrare di avere regolarmente pagato, verseranno di nuovo e tristemente la somma più gli interessi.
Complimenti alla Banda Bassotti che guida il paese e ha permesso un altro bel colpetto alla facciaccia della gente onesta.
Ha ragione chi giura che la follia collettiva delle cartelle e dei bolli non si fermerà qui.
Le istituzioni italiane non sanno più dove prendere i soldi e allora li rubano ai cittadini invece di tutelarli.
(Il cane che si morde la coda.)
Il Far-West sta per tornare e l’effetto “Argentina” nei conti pubblici è dietro l’angolo!
Meditate gente; meditate, pagate e abbiate paura del futuro.
via | Dalla parte di chi guida