Road Racing: Ryan Farquhar annuncia il ritiro dopo la morte dello zio al Manx GP
Il 36enne irlandese specialista del Road Racing annuncia il ritiro in seguito al lutto subito al Manx GP: leggi le sue dichiarazioni.
Il pilota irlandese Ryan Farquhar, 36enne specialista delle gare di Road Racing, ha annunciato il proprio ritiro dall’attività agonistica in seguito al decesso dello zio nel corso del Manx GP, la tradizionale corsa ‘minore’ di fine estate dell’Isola di Man che si disputa sullo stesso percorso del Tourist Trophy. Farquhar – che ha quest’anno ha vinto il suo terzo TT in carriera nella classe Lightweight TT – ha preso la decisione dopo la tragica morte dello zio Trevor Ferguson, caduto al secondo giro con la Kawasaki del team KMR durante la gara delle Supertwin dello scorso Mercoledì. Particolare non secondario, il team KMR è di proprietà dello stesso Ryan Farquhar.
Ferguson era una figura molto importante per Farquhar, ed era sempre stato tra i suoi più grandi sostenitori sin dal debutto nelle corse nel 1995. Poche ore prima della morte dello zio, Farquhar stesso aveva vinto la categoria Classic 500cc del Manx Grand Prix (la sua 10a vittoria in questo evento), che quindi verrà ricordata come la sua ultima vittoria in una corsa su strada. Tra l’altro, la gara Supertwin nella quale è perito Ferguson è stata poi vinta da un’altra moto del team KMR, quella guidata da Nigel Moore. Al momento dell’incidente, Ferguson si trovava al secondo posto dietro a Moore.
Oltre alle 3 vittorie al Tourist Trophy (Lightweight TT nel 2012, Supersport TT nel 2005 e Production 600 nel 2004), Farquhar ha raccolto successi anche nella North West 200 e all’ Ulster Grand Prix, oltre a quasi 200 vittorie nelle gare nazionali su strada irlandesi e quasi 100 a Scarborough. Ferguson invece ha gareggiato per oltre 30 anni ed era un habitué del Manx GP, registrando come miglior risultato un 6° posto nella gara Junior del 2008 e un record personale sul Mountain Course a quasi 115 miglia all’ora di media. Seguno le dichiarazioni di Farquhar.
“Per me il mondo delle corse non sarà mai più lo stesso – ha detto l’ormai ex-pilota di Dungannon – sono assolutamente distrutto dai tragici eventi della scorsa settimana, e quindi ho deciso di smettere di correre con effetto immediato. Trevor [Ferguson] ha avuto un ruolo importantissimo nella mia carriera, sin da quando nel 1995 ho debuttato su una delle sue moto. Avevo 6 anni la prima volta che l’ho visto gareggiare, e lui è stato con me dal primo giorno della mia carriera fino a quello che poi si è rivelato essere l’ultimo.”
“Era sempre con me al 100%, e anche se non siamo sempre andati d’accordo su tutto, lui è stato il mio più grande sostenitore, sempre pronto alla battuta e a scherzare. Per lui tutto l’anno ruotava intorno al Manx GP: ha voluto guidare la mia Supertwin, ed è stata sua anche l’idea di far correre Nigel [Moore] sull’altra moto.”
“Per me la mia Supertwin significa più di qualsiasi altra moto [è la stessa su cui ha vinto l’ultimo Lightweight TT] e Trevor era l’unica persona a cui avrei mai permesso di guidarla. Era il pilota più prudente che ci fosse e non avrei mai pensato che un qualcosa del genere sarebbe potuto accadere. So che è morto facendo quello che amava: gli avevamo esposto ‘P2’ sulle segnalazioni e quindi so che aveva sicuramente un grande sorriso sul suo volto, e che si stava divertendo al massimo.”
“Dopo che avevo vinto la gara Classic della mattina e con Nigel e Trevor ai primi due posti nella gara Supertwins, tutto stava andando alla perfezione: si preannunciava come uno dei giorni più belli della mia carriera. Purtroppo Trevor non ce l’ha fatta ad arrivare al pit stop alla fine del secondo giro, e così non c’è stata nessuna festa. Però, con Nigel che ha vinto la gara, so che mio zio starà guardando giù verso di noi pieno di orgoglio: era molto affezionato a Nigel, la sua vittoria avrebbe significato molto per lui.”
“Tutto il mio mondo è stato capovolto – ha continuato Farquhar – e io non vorrei mai che Karen [la moglie] e le mie due bambine si ritrovino a dover affrontare qualcosa di simile. Mi sarebbe piaciuto eguagliare il record di Bob Heath di 11 vittorie al Manx GP, raggiungere le 200 vittorie nelle corse nazionali su strada in Irlanda e fare 100 vittorie a Scarborough a fine mese, ma evidentemente questo non era il mio destino.”
“E’ troppo presto adesso per dire quale sarà il futuro per del team KMR Kawasaki – ha spiegato Farquhar in merito ad un eventuale abbandono ‘totale’ del mondo del road racing – ma, se posso, mi piacerebbe continuare a guidare il team. Amo moltissimo questo sport, e quindi nel 2013 mi piacerebbe trasmettere la mia esperienza ad un pilota giovane e bravo, possibilmente Jamie [Hamilton, 21enne pilota nordirlandese già in forza al team], ma tutto dipenderà dal tipo di sponsorizzazioni che riusciremo a trovare. Come ho detto però, è ancora troppo presto per parlarne: ci sono cose più importanti per la mia testa in questo momento.”
“Mi spiace dovermi ritirare in circostanze così terribilmente tristi, ma purtroppo è successo quello che è successo e stiamo tutti cercando di superare questo momento nel migliore dei modi. Spero che Jamie correrà sia a Killalane che nella Gold Cup di Scarborough perchè so che Trevor lo vorrebbe, mentre io spero di essere in grado di andare alla Gold Cup per fare un paio di giri in parata e ringraziare tutti i miei sponsor e i miei tifosi per il meraviglioso sostegno ricevuto durante la mia carriera. E mi piacerebbe portare Karen, le mie figlie e la famiglia di Trevor con me in modo che tutti possano dire un grande ‘grazie’ a tutti.”
via | iomtt.com
foto | Ryan Farquhar Official website (STEPHEN DAVISON)