Kawasaki Ninja 300: in anteprima il nostro test su strada
Prova su strada della nuova Kawasaki Ninja 300
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Mainz – Romanticamente adagiata tra il verde dei parchi e lo scorrere silenzioso del Reno, la cittadina tedesca di Magonza ospita la presentazione della nuova Kawasaki Ninja 300, un mezzo che va senza dubbio a inserirsi nella compagine delle moto così dette “intelligenti”, grazie ad una equilibrata alchimia tra prestazioni e fruibilità (concetti riassunti dagli uomini Kawasaki con il termine “Fun and Easy”). Il downsizing del resto va molto di moda e in molti paesi del mondo le moto da 300cc sono considerate di alta cilindrata, concetto un pò esagerato ai nostri occhi ma fino a pochi anni fa (diciamo pre anni ’80) anche in Europa le sportive erano rigorosamente di piccola cilindrata.
Oggi invece queste cilindrate a quattro tempi avranno obbiettivi più semplici come il riavvicinare verso questo tipo di moto tanti giovani purtroppo lontani dalla passione per le due ruote, adatta anche ai neofiti o a chi cerca una sportiva facile e poco impegnativa, pone vantaggi nel prezzo di acquisto e nella gestione. Da ultimo la Ninja 300 potrebbe diventare una valida sostituta delle antiche e mai dimenticate 125 due tempi full power andate via via sparendo durante gli ultimi anni. Del resto nel monomarca Ninja Trophy le 250GP negli ultimi tre anni scendevano in pista nella stessa categoria delle 125 due tempi di derivazione stradale.
Nata appositamente per alimentare la sana “voglia di moto” presso le nuove generazioni, la Ninja non nasconde il suo prendere ispirazione dalle sorelle di maggiore cilindrata. Il prezzo non si distanzierà troppo da quello dell’attuale modello 250 che andrà a sostituire (4950 euro f.c. il prezzo della 250). La nuovissima Kawasaki Ninja 300 offre contenuti muovi per le moto di questo segmento (solitamente molto economiche nella realizzazione). Arriverà presso i concessionari già da dicembre 2012 giusto in tempo per essere la prima moto Over 34kw già pronta per poter essere cavalcata da chi, da gennaio 2013, conseguirà la patente A2, i giovanissimi sono avvisati.
Design
Racing è un termine forse banale ed ormai inflazionato, ma non ci sono davvero altre parole per descrivere la prima sensazione che si ha quando lo sguardo si posa per la prima volta sulla nuova entry level Kawasaki. La carena, con il suo design completamente nuovo fa invecchiare rapidamente il modello precedente, nonostante sia stata presentata solo pochi anni fa (nel 2008). Le linee, tese e spigolose come da design tipico della casa di Kobe, fasciano e nascondono una unità propulsiva realizzata appositamente per l’esigente mercato europeo, anche il telaio è stato irrigidito ed irrobustito nella zona del canotto, tutto per tenere il passo delle nuove ed esuberanti prestazioni.
Il cupolino richiama immediatamente la sorellona, arrogante e cattiva, da 1000cc. La coda, spigolosa ma filante, si raccorda armoniosa ad un serbatoio da ben 17 litri (ma leggermente più corto del precedente), la sella è posta ad appena 785mm da terra, misura che consente praticamente a chiunque di sedersi in sella e toccare comodamente a terra con le piante di entrambi i piedi. Sotto la sella del passeggero è troviamo, protetto da serratura, un doppio vano atto a contenere un antifurto meccanico ad “U” e una piccola tuta antipioggia.
Nella vista laterale spicca il nuovo impianto di scarico che richiama, senza far nulla per nasconderlo, quello della 600cc, impianto che, nonostante le generose dimensioni imposte dalle normative antinquinamento vigenti, risulta perfettamente dimensionato ed incastonato nella filante linea della piccola Ninja. Nuovo anche il design dei cerchi che sembrano prelevati direttamente dalla ZZR 1400cc. Inutile girarci intorno: è inequivocabilmente bella. Questa moto risulta talmente ben disegnata e proporzionata che è davvero difficile non rimanerne colpiti, specie se si pensa che è “solo” una motina di appena 300cc e non è infrequente che venga scambiata per un fantomatico nuovo modello di almeno 600cc di cilindrata ed è molto ma molto Kawasaki da qualunque prospettiva la si guardi. Non è un caso che non vi sia alcun richiamo alla cilindrata sulla carena: sogni e ambizioni vanno alimentati.
Tecnica
Presentata come restyling del modello da 250cc svelato nel 2008, moto che finora ha venduto in Europa ben 13600 unità, la nuova Ninja 300 è, in realtà, una moto completamente nuova. Partendo dalla termica allo stesso blocco motore quasi tutto è stato totalmente ridisegnato alloggiando nuovi cilindri in lega di alluminio dove scorrono dei pistoni alleggeriti. L’albero motore è stato accuratamente riprogettato per poter permettere un aumento della corsa da 41,2mm a 49,0mm il che ha comportato un aumentano di cilindrata che ora è pari a 296cc.
La testata, attentamente rivista nel flussaggio, ha visto le sue valvole aumentare di diametro di conseguenza e passare da 22,5mm a ben 23,5mm ed è grazie a questa evoluzione della sua componente termica che questa unità arriva a sviluppare senza fatica i nuovi valori di potenza e coppia massima attestati, rispettivamente, in 39cv – che corrispondono a 29 Kw – ed in 27 Nm. Grazie ai nuovi carter è stato possibile installare per la prima volta di serie nella sua categoria, una frizione antisaltellamento appositamente progettata da Kawasaki chiamata F.C.C. e che, grazie ad un attento dimensionamento, ha anche ridotto il carico sulla leva del 25% circa, valore di tutto rispetto se pensiamo a quanto il cambio possa essere adoperato su una moto dalla cilindrata di “appena” 300cc.
Nuova ed in via di brevetto nel momento della stesura di questo articolo è anche la paratia con relativo flussaggio che consente, al calore generato dal passaggio di aria attraverso il radiatore, di scaricarsi quasi completamente in basso e lontano da,le gambe del pilota. Anche la strumentazione è stata ridisegnata e, a fronte di un design decisamente Racing, offre al pilota tutte le informazioni di cui necessita tra le quali anche il “Kawasaki Economy Indicator”: una piccola spia che ci dice che la condotta di guida che stiamo adottando è perfetta per percorrere tanta strada consumando il meno possibile il chè, tenendo conto della grande capienza del serbatoio di ben 17 litri, ci garantisce percorrenze chilometriche da vera tourer.
La Guida
La mattina ci accoglie con un’aria frizzantina e un cielo meravigliosamente terso, nel cortile ci attendono, schierate e lucenti, le Ninja 300 in rigorosa colorazione verde Kawasaki. La prima parte del percorso ci porta sulle famosissime Autoban tedesche, rinomate tanto per la loro perfetta manutenzione quanto per i loro lunghi tratti completamente esenti da limiti di velocità.
Un leggero traffico durante i primi minuti ci permette di apprezza l’ergonomia in sella: tutto è al posto giusto ed a portata di mano (o piede) senza contorsionismi o innaturali movimenti così come la strumentazione è talmente chiara che basta un rapidissimo colpo d’occhio per essere aggiornati. Ma quando il traffico si distende un pò consentendoci di lanciare le piccole Ninja alla loro massima velocità (abbiamo registrato una top speed poco oltre i 180km/h segnati), anche un paio di secondi diventano troppi se vengono spesi a cercare di decifrare la strumentazione invece che guardare la strada.
La seconda parte del percorso è prettamente cittadina e necessaria per attraversare una moderatamente trafficata ma sempre suggestiva Francoforte. Intanto prendiamo le misure con quello che, realisticamente, sarà l’uso preponderante di questa piccola verdona/ina: la vita di tutti i giorni. La Ninja in quest’ambito sfoggia un comportamento impeccabile e sicuro, sgusciando agilmente tra le macchine incolonnate.
La frenata, volutamente dolcissima nella sua prima fase d’attacco, non intimorisce nemmeno su fondo sdrucciolevole ma, se non vi dovesse bastare, è previsto in optional un leggerissimo quanto efficace ABS. La sella, posta ad una altezza rassicurante ed i semi manubri decisamente alti consentono di padroneggiare la situazione in assoluta comodità nonostante l’aspetto chiaramente sportivo.
Ma è nella terza ed ultima parte del test che la Ninja 300 si presenta in tutto il suo nuovo carattere: le statali di montagna composte di curve su curve, senza soluzione di continuità. Qui la nuova unità motrice sfodera le unghie e relega tutta la concorrenza al ruolo di inseguitrice grazie ad una coppia sempre presente su tutto l’arco di giri (con zona rossa partire dai 12.000 rpm) ed una potenza inaspettata su una cilindrata apparentemente esigua.
In accelerazione le marce entrano rapidamente (si ha quasi voglia di un cambio elettronico, ci è venuto da sorridere al solo pensiero eppure…). Comunque si fa presto a snocciolare una marcia dopo l’altra, mentre danziamo tra le curve della foresta del Taununs tenendo un ritmo inaspettatamente veloce ma sempre sicuro: la Ninja si dimostra agile e rapida a svoltare sullo stretto, ma senza la fastidiosa tendenza a prender sotto tipica di gommature dalla sezione così ridotta, mentre sul veloce (e per veloce intendiamo “veloce”, in scia al sempre velocissimo Tortoroglio) si osservano occasionali serpeggiamenti, che si potrebbero attenuare con una opportuna taratura del monoammortizzatore posteriore.
In staccata la frizione antisaltellamento lavora in modo egregio, consentendo al pilota di concentrarsi unicamente sui freni invece che pensare anche alla gestione della coppia retrograda generata dal freno motore. Quanto sportivamente si può condurre un moto così piccola e facile? La risposta è: Molto, inaspettatamente molto… tanto che a nostro avviso il suo debutto nel monomarca sarà molto probabilmente la naturale evoluzione di questo progetto. E se già le Ninja 250 iniziano segnare tempi a volte migliori rispetto alle inossidabili e leggerissime 125 due tempi sport production, la nuova 300 potrebbe ottenere in pista risultati ancor più interessanti.
Pregi e Difetti
Piace
Estetica
Ergonomia e finiture
Carattere del motore
Frizione antisaltellamento “vera”
Profilo “da grande”
Non Piace
Taratura rigida del mono (regolabile ma con difficoltà)
Cupolino poco protettivo
Leve non regolabili.
Scheda Tecnica
MOTORE
Tipologia motore Raffreddamento a liquido, 4 tempi, 2 cilindri in linea Cilindrata 296 cm3 Alesaggio e corsa 62,0 x 49,0 mm Rapporto di compressione 10.6:1 Distribuzione/aspirazione DOHC, 8 valvole Sistema di iniezione Iniezione carburante: ø32 mm x 2 (Keihin), con doppia valvola ovale Iniezione Elettronica Avviamento Elettrico Lubrificazione Lubrificazione forzata, carter umido
TRASMISSIONE
Trasmissione 6 marce con folle Trasmissione finale Catena sigillata Rapporto di trasmissione 3,087 (71/23) Rapporti: 1a 2,714 (38/14) Rapporti: 2a 1,789 (34/19) Rapporti: 3a 1,409 (31/22) Rapporti: 4a 1,160 (29/25) Rapporti: 5a 1,000 (27/27) Rapporti: 6a 0,857 (24/28) Rapporto di trasmissione finale 3,000 (42/14) Frizione Multi-disco a bagno d’olio, manuale
TELAIO
Tipo di telaio Tubolare a diamante in acciaio Corsa ruota anteriore 120 mm Corsa ruota posteriore 132 mm Pneumatico anteriore 110/70-17 M/C 54S Pneumatico posteriore 140/70-17 M/C 66S Angolo di inclinazione del cannotto di sterzo/avancorsa 27°/93 mm Angolazione dello sterzo sinistra/destra 35°/35°
SOSPENSIONI
Sospensione anteriore Forcella telescopica da 37 mm Sospensione posteriore Bottom-Link, Uni-Trak, ammortizzatore caricato a gas, regolazione precarico su 5 posizione
FRENI
Freno anteriore Disco singolo, da 290 mm a margherita Pinza singola ad azione bilanciata a doppio pistoncino Freno posteriore Disco Singolo da 220 mm a margherita Pinza a doppio pistoncino
DIMENSIONI
(L x L x A) 2.015 mm x 715 mm x 1.110 mm Interasse 1.405 mm Altezza da terra 140 mm Altezza della sella 785 mm Peso 172 kg/174 kg (ABS) Capacità serbatoio 17 litri
PRESTAZIONI
Massima potenza 29,0 kW (39 CV) / 11.000 giri Coppia massima 27,0 Nm (2,8 kgm) / 10.000 giri
PREZZO
Circa 5.000€ (ancora da definire)
Testo: Mario Savoca e Lorenzo Baroni
Foto: Kawasaki Press
Abbigliamento: giacca, guanti e scarpe Alpinestars, casco Scorpion Pump
Tester: Mario Savoca Corona
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